“L’arte è morta, perciò ci hanno dato un posto al cimitero”, di Ascanio Celestini
Io vivo in una tomba perché io sono un intellettuale. Non sono l’unico e non sono stato il primo a scegliere una tomba come abitazione. Prima di me ci sono andati i depressi. Mi fanno una rabbia! Sono stati profetici. Sono stati i primi a capire che non aveva senso. Che niente lo aveva. Io invece a quel tempo era anche sporadicamente felice. Mi succedeva quando andavo al mare. Non d’estate. D’estate non ci sono mai andato, nemmeno ai bei tempi. Non sono mai stato così tanto «felice». (…) Che precursori i depressi! Appena è stato possibile se ne sono andati a vivere nelle tombe. E adesso anche io un intellettuale vivo in una tomba! E ho fatto bene perché al cimitero sono circondato dalle cose che mi sono più care. Teatro, danza, cinema.. la cultura, il teatro è morto. Gli attori… ridicoli imbecilli sempre pronti a sfilarsi i pantaloni per mostrare la calzamaglia perché gli attori sono così! La calzamaglia da guitti è sempre pronta sotto i jeans come i vecchi che non si …