Mese: Aprile 2009

“C’è giustizia in Parlamento”, di Massimo Giannini

C’è un giudice a Montecitorio. La doppia, clamorosa bocciatura delle norme sulle ronde e sul tempo di permanenza degli immigrati nei Cpt è un’ottima notizia. In primo luogo, è una novità che fa ben sperare per la civiltà giuridica del Paese. Pure in questi tempi di crisi del multiculturalismo e di drammatica escalation dei flussi migratori, non esiste altra democrazia europea che abbia introdotto leggi non da stato emergenziale, ma da stato criminogeno. Le ronde anticlandestini sono questo e non altro. E non è un caso che fossero state bocciate dal Consiglio superiore della magistratura perché incostituzionali e dal sindacato di polizia perché ingestibili. L’allungamento a 180 giorni della permanenza dell’immigrato nei centri di smistamento è persino peggio: una misura sostanzialmente carceraria, stabilità da un’autorità amministrativa, in assenza di reato e di garanzia giurisdizionale. La natura quasi eversiva di queste misure sta nella “furia” di Maroni che tuona: “Ora dovremo liberare 1038 clandestini”. Dice proprio così, il ministro degli Interni: “Liberare”. È la conferma implicita che per lui e per il Carroccio, i Cpt sono …

“L’allarme inascoltato dal ministro. «Norme antisismiche, basta rinvii»”, di Carlo Bonini

Si sente ripetere dall’alba di lunedì che, in fondo, nella catastrofe abruzzese non ci sono innocenti. Che, dunque, la colpa è un po’ di tutti. Un buon modo per dire che la colpa, in fondo, è di nessuno. Eppure, solo a fare qualche domanda, è storia di ieri. Il 12 febbraio, sette settimane prima che il terremoto uccidesse, Alessandro Martelli, ingegnere di vaglia che il mondo ci invidia, prende carta e penna per scrivere al ministro delle infrastrutture Altero Matteoli che il suo governo sta spensieratamente rinviando un atto di civiltà e responsabilità verso il Paese: l’entrata in vigore delle nuove norme antisismiche di standard europeo. Martelli non è esattamente un passante. E’ responsabile della sezione Prevenzione Rischi Naturali dell’Enea, insegna scienza delle costruzioni in zona sismica all’università di Ferrara, presiede il “Gruppo di lavoro isolamento sismico” (Glis), associazione che raccoglie 300 tra i migliori esperti di settore. Scrive dunque Martelli a Matteoli: “Signor ministro, come lei sa, è dal 2001 che il settore delle norme tecniche per le costruzioni antisismiche è di fatto in …

Maggioranza in crisi anche in VII commissione Camera, salta il voto

“Dopo la sconfitta in aula sul decreto legge sicurezza, il timore di ‘andare sotto’ anche in commissione porta il Pdl a far saltare il voto previsto sul ddl sviluppo economico”.  Lo rende noto la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera,  Manuela Ghizzoni, che spiega:  “la Lega non ha partecipato ai lavori della commissione Cultura e nel timore di replicare il ‘disastro’ accaduto in Aula, il relatore Caldoro non si è presentato e ha fatto saltare il voto previsto sul ddl sviluppo economico. Capiamo che è proprio una giornataccia per la maggioranza – commenta –  ma non è fuggendo che si nascondono errori e norme sbagliate come quella della trasformazione del MAXXI in fondazione o lo scardinamento della legge delega sul riordino degli enti di ricerca.  Invece di abbandonare la commissione – sottolinea Ghizzoni – la maggioranza dovrebbe assumersi in pieno la responsabilità di Governo e modificare norme ingiuste e inique mai discusse nelle commissioni di merito”.

Sicurezza, ronde via del decreto. Governo battuto sugli immigrati.

Alcuni deputati del PDL  votano  con l’opposizione. Lega furiosa “E’ un tradimento”. Retromarcia del governo sulle ronde e secca bocciatura sull’esecuzione dell’espulsione degli immigrati. Momenti difficili per l’esecutivo a Montecitorio dove l’aula sta esaminando il dl sicurezza. Fortemente volute dalla Lega e altrettanto fortemente contestate dall’opposizione e criticate dal Csm e dai sindacati di polizia, le ronde sono state stralciate dal decreto. Il governo, infatti, davanti all’ostruzionismo dell’opposizione, ha accettato di farle confluire nel disegno di legge sempre in materia di sicurezza all’esame della Camera. Soddisfatta l’opposizione. Che, poco dopo, ha incassato un nuovo successo. L’aula infatti ha approvato a scrutinio segreto gli emendamenti del Pd e dell’Udc al decreto che sopprimono l’articolo del testo sull’esecuzione dell’espulsione degli immigrati. Gli emendamenti miravano alla soppressione dell’articolo 5 del decreto legge, che aumentava a 180 giorni il tempi di permanenza nei Cpt degli immigrati. Gli emendamenti sono passati con 232 voti a favore, 225 contrari e 12 astensioni (compresi alcuni dipietristi, cosa che ha scatenato l’irritazione del Pd). Prevedibile l’ira della Lega che dopo lo stop sulle ronde deve …

“Finisce il Tempo Pieno, restano le 40 ore?”, di Gianni Gandola e Federico Niccoli

Pippo Frisone, nel suo articolo “Il falso ideologico sul tempo pieno”, largamente condivisibile e quanto mai attuale, dice però un’inesattezza quando scrive che con la Moratti ministro del Miur “con i due docenti sulle 40 ore si mantenevano tutte le ore di compresenza”, nella scuola primaria. In realtà la Moratti garantiva il modello orario a 40 ore ma non il tempo pieno con il doppio organico. Tant’è che nella legislatura successiva il ministro Fioroni, con la legge 176/2007, dovette ripristinare la situazione precedente (la legge n.148/1990, poi Testo unico 297/1994, art.130), con le relative implicazioni sul piano degli organici docenti (due insegnanti per classe). Negli anni della Moratti, almeno in molte scuole milanesi a tempo pieno, non vi fu il raddoppio automatico dell’organico ma venne assegnato qualche posto docente in meno, in numero tale però da consentire le 40 ore di tempo scuola. In concreto: ad una scuola con 20 classi a TP non vennero assegnati 40 docenti, ma 39 o 38. Il completamento orario delle 40 ore, comunque garantite ai genitori, avveniva appunto utilizzando …

“La morale del cemento”, di Francesco Merlo

Chi ha letto il racconto di Gateano Salvemini, che si salvò dal terremoto di Messina appeso a un davanzale, sa che dai sismi e dalle loro tragedie si possono trarre motivi per potenziare la ricerca, l’attività e la strategia anche intellettuale di un popolo. Pure Benedetto Croce perse i genitori in un terremoto e ne trasse un carattere italiano di grande equilibrio, di prudenza e di stabilità. Insomma i terremoti fanno purtroppo parte della storia del nostro paese e del paesaggio delle nostre anime, magari nascosti negli anfratti del carattere nazionale. Non sono emergenze, sono violenze naturali antiche che si affiancano alle violenze sociali, alle mafie, al brigantaggio, alla corruzione. E però in Italia la magistratura ha giustamente avuto una grande attenzione vero il fenomeni della mafia e della corruzione: abbiamo dedicato seminari, libri, studi, campagne politiche e morali e sono nati persino dei partiti antimafia e anticorruzione. Ebbene, sarebbe ora che l’Italia si dotasse di una squadra di moralisti antisismici, di legislatori antisismici, di un pool di pubblici ministeri che mettano a soqquadro i …

“Piano casa? Meglio un piano terremoto”, di Vittorio Emiliani

Domenica ho scritto su l’Unità del proposito governativo di abolire le autorizzazioni preventive per le nuove case nelle zone a bassa sismicità e di allentarle in quelle a medio e alto rischio. «Da rabbrividire», commentavo, in un Paese per due terzi mediamente o altamente sismico. Cosa dovremmo dire oggi, dopo la tragedia aquilana? Che non si può incentivare una ripresa edilizia “comunque” e dovunque, sfidando i vincoli paesaggistici, idrogeologici e sismici. La filosofia del piano famiglia e del piano casa (attendiamo testi definitivi) poggia sull’abbassamento dei controlli tecnico-scientifici pubblici, a cominciare dai pareri delle Soprintendenze “non più vincolanti”. Nel caso i Beni culturali riuscissero a darli in tempo, l’amministrazione locale «può procedere ugualmente al rilascio motivando specificamente sul dissenso». Incredibile. Dunque, meno controlli preventivi, tecnici e mirati, dello Stato, e più mano libera ai privati, grandi e piccoli. Una “filosofia” che il terremoto aquilano boccia inesorabilmente. Il nostro (esclusa la Sardegna e parte delle Alpi) è un Paese a rischio sismico. Ha subito almeno 30.000 fenomeni di rilievo dal 461 a.C. ad oggi e 560 …