I candidati del Partito Democratico alle elezioni amministrative del 6 e 7 Giugno 2009 si impegnano a sottoscrivere la seguente carta di intenti che contiene le linee guida che caratterizzeranno l’azione amministrativa di ogni eletta ed eletto.
Le autonomie locali : il cuore diffuso della democrazia
Le elezioni amministrative del 6-7 Giugno 2009 rappresentano un momento decisivo per la vita del nostro Paese.
La Costituzione riconosce Comuni, Province, Regioni come parte fondamentale dell’ordinamento delle Stato e della struttura pubblica italiana.
Oggi, più che mai, c’è un compito ed una funzione essenziale delle autonomie locali. La crisi tocca con sempre più forza la vita delle persone. Ne muta le abitudini, ne aumenta le ansie, le incertezze, le paure, i bisogni. L’uomo è più solo dentro la crisi. Ha quanto mai necessità di vivere dentro una rete solida di diritti e di protezioni. Le autonomie locali, proprio nei momenti di crisi, divengono il primo sostegno a difesa dei cittadini, il primo nodo della rete di garanzie e di tutele che ogni società dovrebbe costruire.
È proprio partendo dalle funzioni vitali degli enti locali che appare incomprensibile il disimpegno finanziario del governo nazionale nei loro confronti. I continui tagli hanno ormai privato le amministrazioni territoriali della possibilità di definire con certezza i propri impegni di spesa. Non si capisce che proprio oggi è necessario il rafforzamento dell’intervento pubblico a favore dei cittadini e che tale intervento non può che partire proprio dal livello più vicino alle persone, dagli enti locali. È inoltre evidente che gli investimenti delle autonomie locali possono rappresentare una leva importante per rimettere in moto la nostra economia.
Una rete solidale di servizi
Con la crisi si affievoliscono le sicurezze, aumenta il bisogno di protezione. Ciò che appariva scontato ed acquisito diviene incerto e precario. È in questo contesto che divengono ancora più importanti quei servizi di protezione e tutela che la nostra società ha l’obbligo costituzionale di garantire.
Dalla sanità all’assistenza, dai servizi per gli anziani a quelli per i disabili e gli svantaggiati, dai servizi per l’infanzia a quelli a sostegno del diritto alla casa: c’è un ruolo centrale che nella società italiana è giocato dal welfare locale. Questo ruolo deve essere rafforzato. I Comuni, le Province, le Regioni hanno tessuto negli anni una rete di protezione che si intreccia, si integra, molte volte supplisce a quella nazionale. Oggi, più che mai, tale rete è preziosa e richiede di essere sapientemente alimentata e irrobustita. Il pezzo più debole della società, a partire dagli anziani e dai non autosufficienti, ha bisogno di nuove tutele. Diviene indispensabile un investimento delle autonomie locali sulle politiche sociali per gli affitti. L’Italia è uno dei paesi europei con meno case in affitto e costi più elevati, spesso inaccessibili ai ceti più bassi.
È oggi ancora più importante difendere e rafforzare il ruolo delle scuole che, soprattutto in alcune aree del Paese, rappresentano presidi di civiltà e garanzia di futuro per le comunità di riferimento.
La crisi economica e la competizione internazionale, il crescere dei flussi migratori ed il conseguente risveglio dei conflitti identitari, sono alcuni dei motivi che fanno crescere la domanda di sicurezza e di protezione. Dobbiamo compiere, proprio a partire dal nostro impegno nel governo delle autonomie locali, uno sforzo per affermare un approccio integrato alle politiche di sicurezza come punto di raccordo tra un intervento preventivo ed uno repressivo, coniugando i temi dell’ordine pubblico con le problematiche sociali. Il contrasto al degrado, alla marginalità, al disagio è uno strumento irrinunciabile sul terreno della prevenzione delle cause che più spesso portano a comportamenti devianti ed a fenomeni di criminalità diffusa nelle città e nei territori. È in quest’ottica, liberando il campo dalle pulsioni demagogiche e populiste che hanno troppo spesso caratterizzato l’azione del governo, che va letto e interpretato anche il complesso rapporto tra sicurezza ed immigrazione. È proprio a livello territoriale che si sono diffuse e vanno rafforzate molte buone pratiche di integrazione che rappresentano punti di avanzamento nella costruzione di una società che sia al tempo stesso più aperta e più sicura.
Governare il territorio
La qualità della vita degli italiani dipende dal contesto territoriale entro il quale la vita stessa si sviluppa e l’Italia nel suo complesso può, attraverso un corretto governo del territorio, valorizzare tante delle potenzialità di cui dispone. La sostenibilità ambientale, economica e sociale delle scelte che interessano il territorio e la sua sicurezza, è un elemento decisivo per la modernizzazione del Paese. In questo senso sono fondamentali le politiche per la prevenzione dei rischi, a partire da quello sismico ed idrogeologico. Su questo campo la funzione delle autonomie locali è essenziale. Le infrastrutture e la qualità dei sistemi urbani, la riconversione ecologica ed il risparmio delle energie non rinnovabili, a cominciare dal suolo, dall’aria e dall’acqua rappresentano terreni su cui esprimere una propria visione del futuro del Paese. La tutela del patrimonio naturalistico e paesaggistico deve simboleggiare la capacità di una grande forza politica riformista di declinare il concetto di progresso. Questo consiste nella sfida continua di coniugare il miglioramento delle condizioni materiali della vita delle persone con la capacità di non pregiudicare in via definitiva le limitate risorse disponibili. Creare condizioni positive di sviluppo sostenibile oggi, senza pregiudicare la prosperità del domani.
La stessa mobilità, che è tratto assolutamente caratterizzante dell’uomo moderno, deve necessariamente ispirarsi a questi principi dentro un nuovo patto possibile tra il presente ed il futuro.
Amare la conoscenza: il miglior investimento per il territorio
Le città sono il luogo di massima concentrazione delle risorse immateriali. Le conoscenze, le competenze, i saperi sono elementi fondamentali che si concentrano proprio dove le persone si incontrano e si confrontano. Oggi la competizione globale non avviene tanto tra aziende diverse, ma sempre più tra veri e propri sistemi territoriali che si raffrontano sul terreno dell’innovazione e del rafforzamento del loro capitale sociale. In questo ambito, un ruolo essenziale giocano evidentemente le autonomie locali. La società della conoscenza, da tempo nei principi ispiratori della scelte strategiche dell’Unione Europea, si costruisce compiutamente solo a partire dall’impegno dei territori di investire con sempre maggiore forza nella qualità delle risorse immateriali. Il cittadino è per eccellenza l’uomo che sa, che conosce, che è pronto all’apertura ed al confronto. In questo senso gli enti locali devono necessariamente porsi in sintonia con la sfida globale di innalzare il livello di investimenti in cultura e conoscenza.
Rispettare i cittadini: efficienza, trasparenza e legalità nella pubblica amministrazione
In una fase di pesante difficoltà di relazioni tra la politica e i cittadini appare come irrinunciabile un impegno serio e rigoroso da parte delle autonomie locali per migliorare la qualità della pubblica amministrazione, dando nuova centralità alla trasparenza e all’efficienza amministrativa. È necessario superare il clima di sfiducia che coinvolge il rapporto tra elettori e istituzioni, attivando percorsi di partecipazione attiva dei cittadini alle scelte di governo delle autonomie locali. In queste risiede ancora, mediamente, un livello di credibilità superiore rispetto agli altri livelli istituzionali, eppure bisogna mettere in campo ogni sforzo per innalzare la qualità e l’efficienza dei processi decisionali e delle risposte che le amministrazioni pubbliche territoriali danno ai problemi dei cittadini. Le nuove tecnologie informatiche, assieme a strumenti concreti quale l’anagrafe degli eletti, possono, in questo senso, rappresentare uno strumento importante per ricostruire una relazione positiva tra politica e società.
Il PD considera una priorità irrinunciabile promuovere e diffondere la legalità, sia per impedire la corruzione e le infiltrazioni nelle pubbliche amministrazioni, sia negli ambiti di prevenzione e repressione della criminalità organizzata.
Una nuova Italia che nasce dal territorio
Il Partito Democratico crede fortemente nella funzione insostituibile che le autonomie locali di tutti i livelli esercitano. In questo senso va fatto ogni sforzo per dare sostegno e vigore, politico e finanziario, al ruolo che esse rivestono nell’ordinamento nazionale e nei contesti territoriali.
Il Partito Democratico ritiene essenziale investire sugli enti locali come leva essenziale per consentire all’Italia di uscire dalla crisi economica in tempi più brevi e con minori danni per i cittadini.
Una nuova Italia si può costruire a partire dalle autonomie locali. Le funzioni sempre più rilevanti che, anche alla luce del lungo processo di riforma federale dello Stato, Comuni, Province e Regioni esercitano all’interno del nostro ordinamento, ci mettono nelle condizioni di costruire e rafforzare una credibile alternativa al centrodestra proprio a partire dalle politiche messe in atto dagli enti locali in cui governiamo.