In Abruzzo tutti a scuola? Ieri era il titolo di qualche telegiornale ma seppure sia stata fatta una cosa molto simbolica, molto bella, ieri è stata riaperta una sola classe.
A puntualizzarlo è il leader del Pd, Dario Franceschini, dopo aver visitato i luoghi del terremoto in Abruzzo. “A molti di coloro che non hanno avuto la possibilità di rientrare in quella classe, ieri, è già stato detto che la scuola ricomincerà a settembre. Bisogna dire queste cose non per polemica ma per una operazione di verità. Il ruolo dell’opposizione è quello di controllare”.
Il leader del Pd è arrivato dall’Aquila e ha pranzato con gli sfollati ospiti della tendopoli di Castel di Ieri. Il tendone dove e’ stata collocata la cucina da campo e quello che ospita i tavoli, sono stati portati da Firenze dai volontari del Pd, inviati dalla Protezione Civile in questo paese. E qui viene gestito tutto come in passato veniva fatto per le feste dell’Unità, con la cucina che sforna tre pasti al giorno. I dieci volontari che assistono circa 100 terremotati fanno anche un lavoro di animazione con i bambini, vista la chiusura della scuola. Poco distante, a Goriano Sicoli, la situazione e’ analoga, con la tendopoli gestita questa volta dai volontari di Siena, mentre nei prossimi giorni ne apriremo altre 23.
L’emergenza e il futuro. “C’è tempo per valutare le responsabilità ora c’è da affrontare l’emergenza” dice il segretario. E di questo ha parlato con il responsabile nazionale della Protezione Civile: ”Bertolaso ci ha illustrato quanto e’ stato fatto e quello che c’e’ ora da fare nella fase due. Bertolaso e’ un uomo che lavora sodo e superata la prima emergenza bisogna guardare al futuro. Bisogna anche evitare di dire che tutto funziona bene. Serve un’operazione di verità, non abbiamo avuto nessuna difficoltà nell’ elencare le cose che funzionano, ma non si può dire che tutte le scuole hanno riaperto”. Così a SkyTg24 torna a ribadire come “tutti gli altri ragazzi di tutti gli altri comuni e della città non stanno andando a scuola. Così come ci sono tendopoli che funzionano molto bene e tendopoli che hanno problemi da risolvere. Non siamo qua per far polemica siamo qua per controllare le cose che funzionano e dire quelle che dovrebbero funzionare meglio”.
Sulla lunga fase della ricostruzione dopo il terremoto che ha sconvolto l’Aquila e l’Abruzzo, il Partito democratico non si sottrarrà ad un confronto. Il leader del partito, Dario Franceschini, chiede però che a decidere siano le comunità locali: “Ci riempiamo tutti la bocca di federalismo e di autonomia ma non si può decidere da Roma di fare la new town, la Milano 2, la Milano 3. Bisogna che siano le comunità locali a decidere come vogliono vedere ricostruiti i loro comuni, le loro città e rispettare le loro scelte. Molti cittadini – ha aggiunto – vogliono le loro ‘old town’.
Poi boccia la proposta del governo di restituire a chi ha perso la casa il 33% delle spese che si sosterranno per la ricostruzione: E’ necessario restituire il cento per cento, rispettando i parametri dell’edilizia popolare, poi se uno vuole fare qualcosa in più la fa a sue spese. Ma non si può pensare di scaricare su queste persone una parte così rilevante del costo della ricostruzione”.
Referendum e terremoto. “Non commento ipotesi e indiscrezioni; se ci verrà fatta una proposta su questo tema noi risponderemo”. Così Dario Franceschini, al termine di un incontro con i dirigenti del Pd abruzzese, ha commentato’ipotesi di rinvio del referendum elettorale. Il leader del Pd ha pure sottolineato che e’ ancora praticabile l’election day: ”E’ ancora possibile – ha osservato – si risparmierebbero molti soldi. La scelta di non indire un election day mi pare sia stata colpevolmente confermata dalla maggioranza sotto il ricatto della Lega. I termini stanno scadendo e mi dispiace. Quelle risorse potevano essere utilizzate per tante cose e prima di tutto per l’Abruzzo”.
Perché il ruolo dell’opposizione a volte è anche quello di far aprire gli occhi.
6 proposte per la scuola dell’Abruzzo.Sospendere per la Regione Abruzzo le previste riduzioni di organico di personale docente ed ATA, congelando gli organici per i prossimi tre anni, in modo da facilitare la riorganizzazione dell’intera rete scolastica; riconoscere la validità dell’anno scolastico per gli studenti e per tutto il personale della scuola, compreso quello a tempo determinato; riconfermare tutto il personale a tempo determinato anche per il prossimo anno scolastico; rendere disponibili quote aggiuntive di permessi sia per il personale in servizio residente nelle zone colpite dal sisma, che per sostenere eventuali iniziative di volontariato finalizzate all’attività di docenza; intervenire su alcune procedure amministrative in atto che riguardano il personale della scuola, al fine di snellirne al massimo le modalità e di rendere non perentorie le scadenze per coloro che risiedono e/o prestano attività lavorativa nelle zone coinvolte dal sisma; infine, garantire le necessarie forme di flessibilità per i lavoratori attualmente ospitati in strutture lontane dalle sedi di servizio. Sono sei misure urgenti che la senatrice Mariangela Bastico – responsabile scuola del Pd – sottopone all’attenzione del Ministro Maristella Gelmini con una interrogazione nella quale chiede di sapere se la titolare del Dicastero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca intenda condividerne i contenuti e valutarne l’applicazione. La parlamentare del Pd sottolinea che “la situazione determinatasi nella provincia dell’Aquila in seguito al recente tragico terremoto richiede numerosi e diversificati interventi volti a garantire la più rapida ripresa delle attività scolastiche”. “I Decreti emanati in data 17 aprile 2009 dal Ministro Gelmini sono volti al raggiungimento di alcuni obiettivi; si tratta però – conclude Bastico – di misure di primo intervento, ancora largamente insufficienti per dare risposte esaustive alla complessità dei problemi”.