Referendum, pressing del Pdl sulla Lega “Doveroso risparmiare denaro pubblico”
Il presidente del comitato referendario, Giovanni Guzzetta: svolgere la consultazione il 21 giugno costerebbe 313 milioni. Cifra contestata da Maroni. Bossi martedì decide con i big del partito. ROMA – Adesso la temperatura nella maggioranza sale per davvero sul referendum elettorale e sul suo accorpamento con europee e amministrative. E si rasenta lo scontro aperto tra il Pdl e la Lega. Al Carroccio, il berlusconiani lanciano un avvertimento: nessuno pensi di imporre le sue posizioni agli alleati. E così, a pochi giorni dal consiglio dei ministri che dovrebbe fissare la data della consultazione, la Lega convoca il suo stato maggiore per martedì, per decidere se cedere o almeno all’accorpamento con i ballottaggi del 21 giugno. Berlusconi, dopo la tragedia-Abruzzo, non ha escluso l’election day. Non è un mistero che il Pdl – e non solo l’area finiana di An – sia assai tentata dall’accorpamento che spianerebbe la strada al raggiungimento del quorum. E vanno letti in questa chiave i moniti rivolti ieri alla Lega dai big del Pdl. “Nessuna componente della maggioranza può imporre alle …