Mese: Marzo 2009

“Decreto casa, ci aspettano mesi di incertezza e conflitti giuridici”, di Vasco Errani

La crisi c´è, morde anche in Emilia-Romagna, va contrastata anche con misure incisive di semplificazione e per far ripartire le attività produttive nei diversi settori compreso quello dell´edilizia. Ma come è possibile farlo? Il decreto promosso dal Governo per me è uno strumento improprio, che rischia di essere inefficace per i conflitti e per le sovrapposizioni che inevitabilmente produrrà. In Emilia-Romagna, ad esempio, la Dichiarazione di inizio attività (DIA) c´è da tempo, come i premi in cubatura per interventi di valore ecologico e per bioedilizia. Demolire e ricostruire dentro i piani di riqualificazione è già possibile con premi significativi. Così il recupero di sottotetti è oggetto di un provvedimento regionale operativo da anni. Tutto ciò rispettando regole che salvaguardano i diritti dei proprietari e dei confinanti ad avere una alta qualità edilizia ed urbanistica. Al contrario la mossa del Governo rischia di avere un effetto negativo promuovendo una deroga generale e ciò non è giusto per diverse ragioni. Prima di tutto il decreto immediatamente esecutivo non è lo strumento corretto, perché siamo su una materia …

“Il sud nel mirino della Gelmini”, di Alessandra Ricciardi

A differenza del passato, non ci saranno deroghe sul personale È il provvedimento centrale dell’operazione tagliacattedre. Il decreto sugli organici, su cui ieri sera c’è stato il vertice con i sindacati e che è ora è alla firma del ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, prevede per il 2009/2010 una riduzione delle piante organiche di circa 37 mila cattedre, tra riforma della scuola, riorganizzazione della rete scolastica e innalzamento del numero di alunni per classi. I restanti 5 mila posti, necessari a raggiungere gli obiettivi di risparmio di spesa previsti dalla manovra finanziaria estiva, saranno defalcati in un secondo momento e in organico di fatto. La riduzione di organico è così articolata: 9900 alle elementari, 15.500 alle medie e 11 mila alle superiori. A pagare di più, in termini di assegnazioni di personale, saranno le scuole delle regioni del Sud. Basti l’esempio della piccola Basilicata, dove su un organico di poco più di 7 mila insegnanti ne spariranno 600, il 9%. A differenza di quanto avvenuto in passato, la Gelmini è decisa a non fare sconti. Da …

“Intanto le scuole rischiano il pignoramento dei beni”, di Antimo Di Geronimo

Il ministero dell’istruzione non ha ancora trovato le risorse per coprire i debiti accumulati dalle istituzioni scolastiche dal 2007, causa supplenze. E non ha nemmeno i soldi per le visite fiscali. Nel frattempo le scuole devono arrangiarsi con quel poco che hanno, anche se è cocnreto il rischio di pignoramenti. E’ quanto si evince da una nota emanata dall’ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna, che reca il resoconto di una conferenza di servizio che si è tenuta il 12 marzo scorso (3280 del 13.03.2009). Durante l’incontro il direttore generale dell’ufficio scolastico, Maria Teresa Testa, ha riferito ai dirigenti scolastici e ai direttori dei servizi generali e amministrativi delle scuole della regione, che il ministero dell’istruzione ha chiesto un incontro interistituzionale al di castero della funzione pubblica, per cercare di trovare almeno i soldi per pagare le visite fiscali. Tanto più che la questione è stata fatta oggetto di un contenzioso giurisidizionale, che ha già prodotto una sentenza del Consiglio di stato (n. 5690/08 del 14.11.2008, si veda anche ItaliaOggi del 24.2.2009) con la quale è …

Universita’: Le proposte del Pd, Fioroni: Governo la demolisce. Spendere meglio, non meno

Ultimi in Europa per la qualità degli Atenei. Le proposte per riscattarci. “Siamo a 283 giorni dalla ‘delenda università’ che renderà famoso questo governo per aver ridotto l’università allo stremo”. Parole dure quelle di Giuseppe Fioroni, responsabile Educazione del PD, che arrivano dopo i tagli decisi in Finanziaria e l’atteggiamento assunto nei confronti degli studenti durante le proteste della settimana scorsa. “E’ difficile un dialogo con un governo il cui presidente del Consiglio fa troppe strumentalizzazioni e generalizzazioni sui nostri studenti e ricercatori – dice – giudicandoli parassiti e intriganti, ci sono sicuramente mele marce ma non tutto è così in quel mondo”. E tagliare i fondi significa porre un rimedio peggiore del male: con meno risorse atenei che spendono il 90% per il pagamento dei loro stipendi, anche gli atenei virtuosi, saranno costrette a tagliare sul diritto allo studio, sugli alloggi per gli studenti, sulla ricerca e sugli strumenti per fare ricerca. “A meno che – ha osservato Fioroni – qualcuno non perseveri nell’idea delle fondazioni di diritto privato, fallite perché gli atenei nel …

“Il dramma delle famiglie: affitti insostenibili e sfratti”, Bianca Di Giovanni

Mentre Silvio Berlusconi promette verande e garage ai padroni di casa, rischia di esplodere la questione sfratti. Secondo uno studio Sunia- Cgil, nel triennio 2009-11 150mila famiglie potrebbero ritrovarsi senza un tetto perché non ce la fanno a pagare. Sfratti per morosità. È la crisi che rischia di spazzare via le ultime sicurezze di famiglie già debolissime, stretta tra disoccupazione, precarietà e cassa integrazione. Servirebbe un intervento pubblico per quella che si profila come una vera emergenza. Eppure il governo rema in direzione esattamente opposta, tagliando risorse al fondo sociale (che finanzia le politiche abitative dei Comuni) e anche quelli sul piano casa pubblico. Nel frattempo il premier apre le porte a interventi privati di tutti i generi (al prossimo consiglio dei ministri si conosceranno i dettagli), concedendo di fatto alla rendita immobiliare un altro vistoso vantaggio rispetto a chi vive di solo lavoro. I DEBOLI Le famiglie in affitto, infatti, in Italia sono le più deboli. Circa il 20% della popolazione, di solito giovani coppie o studenti fuori sede. Il governo Prodi aveva cominciato …

Il Pd al governo: restituite i soldi dell’Ici ai Comuni

E’ quanto chiede un ordine del giorno presentato in Provincia. Malavasi e Tomei: “Allentare il patto di stabilità in modo da permettere agli Enti Locali di investire” Dare certezza ai Comuni e alle Province sulle risorse finanziarie. E’ quanto chiede un ordine del giorno presentato dal gruppo Pd in Provincia, sottoscritto dal capogruppo Demos Malavasi e dal consigliere Giandomenico Tomei, responsabile Enti Locali del Pd. Ecco di seguito la loro dichiarazione congiunta. “I Comuni e le Province versano in una grave crisi economico-finanziaria, dovuta a scelte sbagliate come l’inadeguata copertura del mancato gettito derivante dalla soppressione dell’Ici sulla prima casa; il blocco dell’autonomia impositiva degli enti locali; il taglio dei trasferimenti erariali e dei fondi destinati alle politiche sociali; le regole fortemente restrittive del patto di stabilità interno. Questa situazione sta portando gli Enti Locali a una situazione di estrema difficoltà con il rischio concreto di ridurre la qualità e la quantità delle prestazioni nel welfare e nei servizi scolastici, oggi fondamentali per mantenere la coesione sociale di fronte alla grave crisi che investe le …

E l’Inps già “anticipa” il decreto. “C’è la crisi, controlli meno rigidi”, di Roberto Mania

Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, lo chiama “radicale mutamento delle attività ispettive e di vigilanza”. E l’Inps l’ha messo in pratica: in questa recessione i controlli degli ispettori non devono ulteriormente danneggiare le imprese. Nero su bianco, nella circolare n° 27 del 25 febbraio 2009, firmata dal direttore generale dell’istituto, Domenico Crecco, dove c’è anche scritto che nel 2009 “dovrà essere privilegiata l’azione di vigilanza nei confronti delle realtà economiche gestite da minoranza etniche”. Di fronte a “un’emergenza mondiale” – scrive il dirigente dell’ente previdenziale – anche i controlli “se non opportunamente indirizzati, potrebbero aumentare il disagio e le difficoltà dei soggetti imprenditoriali”. L’indirizzo, dunque, è di “saper distinguere quelle situazioni di irregolarità dovute essenzialmente ad errori di carattere formale che non ledono i diritti dei lavoratori, o a non sufficiente conoscenza delle numerose opportunità offerte dalla normativa vigente, da quei comportamenti aziendali che sono messi in atto al solo scopo di trarre vantaggio economico, attraverso l’utilizzo del lavoro nero”. Se si tratta di un abbassamento della guardia lo si verificherà, certo è uno …