“Quanti rischi nella rinuncia al tempo pieno”, di Silvia Berzoni e Paola Profeta
Tra fine marzo e aprile si decide il numero di insegnanti assegnati a ciascuna scuola. Si capirà dunque qual è il futuro del tempo pieno, al di là del gran numero di famiglie che continua a sceglierlo. La riduzione di questo modello di organizzazione scolastica ha conseguenze importanti. Non solo il probabile peggioramento della qualità dell’insegnamento e una minore capacità di recupero degli svantaggi sociali. Ma anche un ostacolo all’occupazione femminile e un passo indietro nel percorso verso il superamento della divisione dei ruoli all’interno della famiglia. In questo periodo è d’obbligo tornare a riflettere sul futuro della scuola materna e della scuola primaria e sulle conseguenze della riforma contenuta nel decreto legge Gelmini. (1)Tra fine marzo e aprile infatti si decide il numero di insegnanti assegnati a ciascuna scuola. Da questo numero dipende il futuro del tempo pieno. ALL’INSEGNA DELL’INCERTEZZA Sul tempo pieno dominano la confusione e l’incertezza, in particolare per i genitori dei bambini che nell’anno scolastico 2009-2010 inizieranno la scuola primaria. Il decreto prevede la sostituzione dei tradizionali tempi scuola, finora articolati …