cultura

Ghizzoni a Berlusconi: “trasferimento statue a palazzo Chigi sono vezzi napoleonici”

“Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha chiesto al ministero dei Beni Culturali di autorizzare il trasferimento di quattro statue romane dal Museo delle Terme di Diocleziano a Palazzo Chigi. Si tratta di statue, di alto valore artistico, attualmente non esposte al pubblico per una cronica carenza di fondi che, anche a seguito del taglio contenuto nell’ultima manovra finanziaria, non consente la riapertura degli spazi espositivi che ospitarono il primo Museo Nazionale di Roma, dopo l’Unità d’Italia. Precludere al pubblico la fruizione di queste opere d’arte e usarle per il decoro degli spazi privati del presidente del consiglio appare una scelta profondamente sbagliata, così come errata sarebbe la decisione di smembrare collezioni archeologiche pubbliche per di più per soddisfare richieste che ricordano vezzi napoleonici. Per questo abbiamo presentato una interrogazione al ministro Bondi per fare luce sulla vicenda e chiedere l’apertura al pubblico degli spazi espositivi delle terme di Diocleziano di Roma”. Lo rende noto la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni.

TESTO DELL’INTERROGAZIONE
Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, premesso che
Da notizie di stampa si apprende l’intenzione da parte del Ministero di autorizzare, su richiesta del Presidente del Consiglio, il trasferimento di quattro statue romane dal Museo delle Terme di Diocleziano a Palazzo Chigi;
Tali statue, tra cui l’imponente gruppo colossale di età antonina proveniente da Ostia “Marte e Venere”, fanno parte e sono organiche alle collezioni pubbliche di scultura romana del Museo Nazionale Romano, fortemente storicizzate e non a caso sistemate negli spazi delle Terme di Diocleziano le cui sale ospitarono il primo Museo Nazionale di Roma, dopo l’Unità d’Italia;
Tali sale, a partire dall’inaugurazione del Museo nel 1890 divennero il più importante spazio museale statale di Roma e furono al centro negli anni seguenti di un articolato progetto espositivo tanto da ospitare, in occasione delle celebrazioni per il cinquantenario dell’Unità d’Italia nel 1911, la grande Mostra Archeologica, curata dall’Ing. Rodolfo Lanciani in persona;
L’attuale impossibilità di fruizione di tali spazi, che in nessun modo possono essere considerate “depositi”, è causata dalla trentennale chiusura al pubblico dovuta alla cronica carenza di fondi destinati al Ministero e alle Soprintendenze di Stato, ulteriormente e drasticamente aggravata a seguito dei tagli per ca. un miliardo di euro per il prossimo triennio (228 milioni nel 2009, 240 milioni nel 2010 e 423 milioni nel 2011), come stabilito dall’approvazione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge dle 6 agosto 2008;
il prelievo di statue dalle collezioni pubbliche a decoro di dimore o residenze private, per quanto di proprietà pubblica o in uso a personaggi pubblici, non può assolutamente essere considerato “un progetto di risistemazione”;
Nel corso della precedente legislatura l’allora ministro Francesco Rutelli, aveva istituito una commissione di esperti al fine di predisporre un prontuario dei beni trasportabili.
per sapere:
Se il ministro interrogato non convenga sulla necessità di non smembrare le collezioni archeologiche pubbliche ma semmai, di avviare, prevedendo necessari finanziamenti, la riapertura al pubblico di tali spazi oggi chiusi per carenza di fondi, consentendo così la fruizione di tali e moltre altre collezioni, tanto più che ci si avvia a festeggiare il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia che vide la nascita del Museo Nazionale Romano proprio nella sede del Museo delle Terme di Diocleziano, dove furono finalmente esposte e consegnate alla pubblica fruizione le suddette collezioni;
se, altresì, il ministro interrogato non debba rendere noto l’elenco dei beni trasportabili richiesto dall’allora ministro Rutelli.

vedi anche www.corriere.it

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