“Parlamento di anime morte”, di Edmondo Berselli
Eccola la democrazia berlusconica, cioè la democrazia supersonica. Davanti all`assemblea dei deputati del Pdl, il premier ha chiarito quali sono le riforme istituzionali a cui tiene. Liquidare i regolamenti parlamentari «inadeguati», riassumere il voto dei singoli nel voto dei capigruppo, in modo da procedere indisturbati all`approvazione delle leggi. Senza dibattiti, con il voto perlopiù nelle commissioni, e l`aula che si riduce a un coro muto. Il governo decide, e le anime morte guardano. Questa sarebbe la modernità. Una modernità spettrale e per ora solo berlusconiana, dal momento che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, poco dopo avere candidato informalmente il premier al Quirinale, ha liquidato con freddezza il nuovo numero del capo delgoverno. Ma anche quest`altra sortita del premier, esposta fra storielle di vita vissuta, scherzi sulla sua età, accenni ridenti alle fidanzate del ministro Frattini, inni alla libertà e all`ottimismo, rappresenta un segnale fin troppo chiaro di quale sia la concezione della democrazia nella versione di Berlusconi. Dunque, efficienza, rapidità, tempestività. Ma non si avverte un sentore, altro che di modernità, di procedure rudimentali, …