“Il Partito Democratico al tempo della crisi”, di Laura Pennacchi
A fronte della gravissima recessione mondiale e del girone infernale di tracolli finanziari, crolli azionari, salvataggi pubblici di banche e assicurazioni, la forza del messaggio trasformatore di Obama sta nella proposizione, con chiari contenuti identitari, di un modello socio-economico alternativo a quello deflagrato con la crisi internazionale in atto. Le questioni di identità, dunque, rimangono cruciali, a dispetto della facile credenza che vuole che partiti postideologici siano anche partiti postidentitari. Ciò vale anche per il Pd, per il quale lo slancio con cui il suo nuovo segretario, Franceschini, si è gettato su questioni identitarie la Costituzione, la laicità, l’immigrazione, il valore del lavoro lasciano sperare che problematiche culturali cruciali, ma fin qui rimosse, possano ora finalmente essere poste con il necessario vigore. Infatti, il profilo programmatico del Pd appare ancora insufficientemente definito, al punto che alcuni si spingono a proporre uno “scambio” ammortizzatori sociali/pensioni, mentre occorrerebbe con orgoglio rivendicare al centrosinistra l’aver difeso la superiorità del modello sociale europeo e con essa i sistemi previdenziali pubblici a ripartizione contro le tendenze neoliberiste alla capitalizzazione (che …