Mese: Febbraio 2009

«I comuni al tempo della crisi. Il sostegno ai più deboli», di Paolo Fontanelli*

Gli amministratori del Pd si riuniranno a Bologna il 7 febbraio per mandare un messaggio al Paese: non è possibile affrontare la crisi senza il contributo delle autonomie locali. Un messaggio che viene da ampi settori della società. Infatti con le prime avvisaglie degli effetti della crisi sul lavoro e l’occupazione,i redditi e le condizioni di vita di migliaia di persone e di famiglie,cresce la domanda di protezione sociale rivolta verso gli Enti Locali. Non è una domanda puramente espansiva del sistema dei servizi locali: è invece il segno dell’arrivo di una seria emergenza sociale che tocca i ceti popolari e a basso reddito e anche parti dei ceti medi. È comprensibile che di fronte a un crescente senso di insicurezza ci si rivolga alle istituzioni locali per chiedere più sostegno alle politiche per l’infanzia e per gli anziani,per la casa,per il trasporto pubblico e per le attività produttive. Allora è evidente che questo messaggio deve essere raccolto. Non solo dagli amministratori locali ma anche dal governo e dal Parlamento. Ma con quali risorse? La …

La Lega vuole i medici spia, e la maggioranza approva

PD: “Persecuzione e violazione della Costituzione” Via libera alla persecuzione. Il concetto di integrazione per il governo passa per una legge che impedisce di garantire le cure agli immigrati clandestini. Questo, in sostanza, il vergognoso colpo messo a segno dalla Lega Nord. Il Senato ha, infatti, approvato l’emendamento presentato dal Carroccio che cancella la norma secondo cui il medico non deve denunciare lo straniero irregolare che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche. ”Mi stupisce – interviene la capogruppo del PD, Anna Finocchiaro, subito dopo il voto in aula – che non si colga che qui si è superato il passo tra il rigore della legge e la persecuzione”. Con calma ma non nascondendo una sua forte irritazione, la senatrice PD spende l’ultima manciata di tempo a disposizione del suo gruppo, per accusare la maggioranza di aver votato un articolo che ”attiene all’umano” andando ”contro i principi che difendono i diritti degli uomini prima ancora dei diritti di cittadinanza”. ”In questo emendamento – sottolinea Finocchiaro – abbiamo discusso di figli, madri, salute e ora grazie a …

“I ragazzi dell’Onda nascosta”, di Marco Rossi Doria

Nel mezzo dell’autunno italiano, mentre un’onda di ragazzi riempiva le strade a difesa di istruzione e formazione pubblica, altre migliaia di ragazzi continuavano a lavorare nei bar e nelle officine; servivano a tavola, fabbricavano pantaloni, camicie e borse in piccole manifatture nascoste nei vicoli o in periferia. Per sei o settecento euro al mese. O decidevano di prendere il treno come avevano fatto i loro nonni per entrare in una fabbrica lontana, tornando ogni sera in un appartamento diviso con gli amici del quartiere con cui si erano dati reciproco coraggio per partire. Diciassette, diciannove, ventuno anni. Pochi parlano di questa onda silenziosa, fatta da ragazzi e ragazze di un’altra Italia. Nel mezzo dello stesso autunno, una sera veniva fatto fuoco su quattro ragazzini davanti a una sala giochi, a cinque chilometri dal centro della terza città italiana, probabilmente da parte di altri ragazzi, legati alla malavita organizzata. E qualcuno per un giorno si è chiesto come mai. Ma né i giornali né le tv si sono interrogati più di tanto sulle persone dell’età dei …

“Salari bloccati nei settori dove lavorano più donne”, di Carmine Fotina e Serena Uccello

Tra il settore economico più egualitario e quello con la più netta disparità salariale corrono la bellezza di 20 punti percentuali. La mappa delle differenze di retribuzione tra uomini e donne somiglia a un puzzle con pezzi di ogni dimensione: più piccoli quelli in cui la percentuale di donne occupate è estremamente bassa; molto più grandi quelli in cui la presenza femminile è ampia e inizia anchea distribuirsi lungo la scala delle qualifiche professionali. Emblematico il caso delle costruzioni dove – secondo un’indagine dell’Isfol in corso di pubblicazione – le donne rappresentano solo il 7,6% degli occupati e il differenziale si ferma al 5,5%: salario orario medio di 7,3 euro per gli uomini e di 6,9 euro per le donne. All’estremo opposto della graduatoria, con una differenza del 25,9%, si piazza un comparto eterogeneo nel quale l’Isfol riunisce attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca. Divari molti ampi sono visibili anche in un’altro settore a forte presenza femminile ( 70%)quale l’Istruzione-sanità e assistenza sociale (20,7%, con salari che vanno da 12,4 a 9,8 euro). Discorso simile si …

“Violenza e protezionismo. È la crisi che genera i nostri nuovi mostri”, di Loretta Napoleoni

Cosa lega la crisi economica che si è abbattuta sul villaggio globale e le manifestazioni xenofobiche degli ultimi giorni? Un filo diretto e invisibile accomuna il gesto incomprensibile di tre ragazzi che per provare una forte emozione danno fuoco ad un barbone nella stazione di Nettuno e gli scioperi selvaggi che imperversano in Inghilterra contro i lavoratori stranieri; e questo legame, paradossalmente, lo ritroviamo anche nelle stanze del potere della nuova amministrazione americana, che propone un programma di salvataggio economico condizionato all’acquisto di prodotti «esclusivamente» americani. Ben tornati nella tribù! Poiché questo è lo slogan con il quale si apre il recessivo 2009. Di fronte ai primi veri problemi economici la globalizzazione si sgretola. Tendenze protezioniste minano il WTO, gli accordi faticosamente stipulati dall’organizzazione mondiale del commercio sembrano ormai carta straccia, anche i fondamenti dell’Unione Europea sono messi a durissima prova dagli scioperi in Gran Bretagna. A Davos, tempio sacro della globalizzazione, Russia e Cina apertamente accusano l’America di non saper «guidare il mondo» ed a Washington le fronde protezioniste fanno stragi di liberal al …

“Sorpresa alla primaria: più feroce il tagliacattedre”

Ci saranno più tagli alla scuola elementare nel 2009 rispetto a quanto previsto dal piano programmatico Istruzione-Economia per la riforma della scuola. Probabilmente per sopperire al fatto che il prossimo anno non decollerà la riforma delle superiori, ma i risparmi devono essere sempre gli stessi. Infatti, alla fine del triennio, non cambia il saldo dei tagli da fare alle cattedre (87.400). È quanto emerge dalla lettura del regolamento sul primo ciclo che il ministro della pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, ha presentato la scorsa settimana alla Conferenza unificata stato-regioni-autonomie locali. Gli enti locali, a maggioranza, hanno dato parere negativo alla riforma, stigmatizzando l’eccesso dei tagli e la strasformazione dell’organizzazione dell’offerta formativa per i ragazzi, anche per quelli che sono già iscritti a un anno diverso dalla prima. E intanto si muove l’onda dei ricorsi contro la riforma Gelmini: da parte di Cgd e Cidi contro il Piano programmatico; e da parte della Flc-Cgil, contro la circolare sulle iscrizioni. Il regolamento sul primo ciclo, come del resto quello presentato per il dimensionamento della rete scolastica, reca una …

I debiti delle scuole arrivano in Aula a Montecitorio: una interrogazione dell’On. Ghizzoni al question time

Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. – Per sapere – premesso che: le scuole sono in una situazione di grandissima difficoltà finanziaria che sta per determinare la paralisi dell’attività didattica. In particolare, la mancanza di liquidità impedisce il pagamento dei supplenti, che hanno prestato servizio o che sono attualmente impegnati, e pertanto ostacola la nomina dei sostituti dei docenti assenti; tale sofferenza, altresì, impedisce a molti istituti di saldare le spese per appalti di pulizia e per forniture di materiale didattico, così come di acquistare prodotti di igiene e pulizia dei locali; tale sofferenza finanziaria origina prevalentemente dai tagli e sottofinanziamenti relativi alle leggi finanziarie varate dal Governo Berlusconi nel periodo 2002-06, le cui previsioni hanno decurtato il 72,6 per cento dei fondi per gli esami di Stato (cioè 106,4 milioni), il 46,6 per cento dei fondi per le supplenze brevi (pari a 494,4 milioni) e il 53 per cento dei fondi per il funzionamento amministrativo e didattico (vale a dire 159,8 milioni). Conseguentemente, gli istituti sono stati costretti ad assumere impegni di spesa …