Giorno: 21 Febbraio 2009

Dario Franceschini è il nuovo segretario del Partito Democratico

Dario Franceschini è stato appena eletto Segretario del Partito Democratico con 1047 voti su 1258 votanti. “Abbiamo iniziato i lavori dell’Assemblea con uno stato d’animo e grazie alla responsabilità di tutti usciamo con la voglia di combattere e con la rinnovata fiducia nel Partito Democratico”. Così ha voluto concludere l’Assemblea Dario Franceschini ringraziando tutti. Pubblichiamo il suo intervento che ha anticipato il voto Mi candido senza padrini nè protettori. “Chiedo scusa all’Assemblea” . E’ un esordio inaspettato quello del discorso di Dario Franceschini, il vice di Veltorni che si appresta alla candidatura, “chiedo scusa perché abbiamo creato un organismo troppo grande, più adatto a un congresso che a prendere decisioni sui meccanismi, a volte l’assemblea è sembrata violentata”. Un discorso con dei tratti intimi: la riflessione sui titoli dei giornali, i dialoghi con Veltroni. “In questi giorni ho letto di tutto su di me, e i miei amici mi hanno chiesto di fare un discorso che susciti calore ed emozione. Invece serve franchezza, serve guardarci negli occhi per capire i nostri limiti e ribadire l’orgoglio …

“Non torniamo indietro”, intervento di apertura dei lavori dell’Assemblea Nazionale del Pd di Anna Finocchiaro

Care amiche e cari amici, è un evento straordinario, e inaspettato, quello che ci vede convocati: le dimissioni irrevocabili del Segretario Veltroni , il passaggio più difficile che un giovane partito può trovarsi ad affrontare. Tornare all’Assemblea costituente, alla sua sovranità, è stata considerata, innanzi tutto dall’intero gruppo dirigente nazionale, la prima urgenza. Non solo un adempimento regolamentare che può avvenire quando più torna comodo. Una scelta politica: convocare subito l’Assemblea, e qui decidere. Mostrando – contro la rappresentazione montante che ne viene fatta sui mezzi di informazione – che siamo assolutamente capaci di affrontare questo momento in piena democrazia, con responsabilità e lucidità. Che non c’è fra di noi nessuna isteria, che non abbiamo da chiudere i conti che con noi stessi, con l’ambizione che abbiamo avuto, con la promessa che abbiamo fatto all’Italia. Non torniamo indietro, non abbiamo paura. Non c’è nessun 8 settembre che ci attende. C’è un problema sulla nostra strada. Scegliamo insieme il varco. Siamo dirigenti politici, non un gregge che si disperde alla prima sassata. Abbiamo bisogno di prudenza, …

“A piccoli passi verso l’inciviltà”, di Gad Lerner

UN governo estremista e irresponsabile introduce d’urgenza nel nostro ordinamento le ronde dei cittadini, nonostante le perplessità manifestate dalle stesse forze di polizia, accampando la più ipocrita delle motivazioni: lo facciamo per contenere la furia del popolo. Spacciano le ronde come freno alla “giustizia fai-da-te”, cioè alle ormai frequenti aggressioni di malcapitati colpevoli di essere stranieri o senza fissa dimora. Ma tale premura suona come una cinica beffa: la violenza, si sa, è stata fomentata anche dai messaggi xenofobi di sindaci e ministri. Il decreto governativo giunge come una benedizione delle camicie verdi padane e delle squadracce organizzate dalla destra romana. Propone agli italiani di militarizzarsi nell’ambito di un “Piano straordinario di controllo del territorio” fondato sul concetto di “sicurezza partecipata”. I benpensanti minimizzeranno, come già hanno fatto con le “classi ponte” per i bambini stranieri, i cancelli ai campi rom, l’incoraggiamento a denunciare i pazienti ospedalieri sprovvisti di documenti regolari. Cosa volete che sia? Norme analoghe sono in vigore altrove, si obietta. Mica vorremo passare per amici degli stupratori? Così, un passo dopo l’altro, …