Dopo le dimissioni di Walter Veltroni dalla carica di segretario del Partito Democratico, motivate nel discorso di Piazza di Pietra, tocca ai 2800 delegati dell’Assemblea Nazionale, convocata per sabato 21 febbraio alle ore 10, presso il Padiglione 4 della Nuova Fiera di Roma, avviare il percorso del PD nei prossimi mesi. Domani la diretta di partito democratico.it e youdem tv.
Il comunicato sulla riunione dei segretari regionali che si è svolta il 18 febbraio, riportava la constatazione unanime dell’impossibilità di “procedere alla convocazione del congresso prima delle elezioni europee ed amministrative del 6 e 7 giugno”. La proposta del coordinamento nazionale è quella di procedere all’elezione del segretario, secondo quanto previsto dallo Statuto, in seno all’Assemblea. Lo Statuto del Partito su questo punto, come riporta oggi l’Unità, prevede due ipotesi: l’Assemblea accetta di procedere al voto del segretario a termine (ottobre 2009, data indicata nello Statuto stesso). Il presidente (dopo le dimissioni di Prodi a presiedere l’assemblea dovrebbe essere la capogruppo PD al Senato, Anna Finocchiaro) legge il regolamento che stabilisce le modalità di presentazione delle candidature: numero di firme a sostegno, quorum di voti necessari per l’elezione.
I candidati si presentano e illustrano la propria piattaforma programmatica. L’Assemblea procede al voto e il partito ha un segretario che lo guiderà fino alla scadenza naturale di ottobre.
L’Assemblea Costituente prende atto che la maggioranza vota a favore della procedura ordinaria prevista dallo Statuto e quindi si scioglie. Attraverso le consultazioni nei circoli e nelle assemblee, gli iscritti al Partito democratico votano i candidati che poi prenderanno parte alle primarie e eleggono i delegati alla Convenzione Nazionale. La Convenzione si riunisce una sola volta, presenta i candidati che hanno superato lo sbarramento e tutti gli elettori che vogliono, non solo gli iscritti al partito, prendono parte alle primarie.
In questa fase di transizione, il nome più accreditato a ricoprire il ruolo di segretario è quello di Dario Franceschini. Dalle cronache dei giornali emerge come a favore di questa soluzione ci siano alcune personalità importantio del pd come Goffredo Bettini, Anna Finocchiaro, Paolo Gentiloni e Massimo D’Alema.
Arturo Parisi ha dichiarato di essere pronto a candidarsi alla guida del partito anche subito qualora l’Assemblea Costituente volesse conferire l’incarico già nella giornata di domani . Tra chi preferisce eleggere subito il nuovo leader attraverso primarie da svolgersi in primavera, il sindaco di Venezia Massimo Cacciari e quello di Bologna Sergio Cofferati, oltre che Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano.
Intanto è certo che Veltroni non sarà presente alla Nuova fiera di Roma.
L’ex segretario ha ribadito la sua scelta di continuare a preferire l’ipotesi dell’elezione di un reggente perché il congresso ha bisogno di tempo e di discutere tra piattaforme politiche differenti. “Non parlerò per molte settimane – ha commentato – se non per dare sostegno a chi si troverà al mio posto. E’ una questione di stile. Sappiate che se dovessero circolare mie dichiarazioni riferite da terze o seste persone, sarebbero del tutto inventate”.
La maggiore preoccupazione della vigilia della riunione di domani è quella di evitare possibili ritorni al passato. Un appello che va in questa direzione è stato lanciato dalle donne del Pd. Tra le prime firmatarie Anna Finocchiaro (che coordinerà l’Assemblea), Marina Sereni, Vittoria Franco, Rosy Bindi, Linda Lanzillotta, Livia Turco e Marina Magistrelli.