Giustizia della Camera ha completato l’esame di tutti gli articoli e gli emendamenti del provvedimento calendarizzato per l’Aula per la prossima settimana. Domani ci sara’ il parere delle altre commissioni competenti, tra l’altro la Cultura e la Bilancio, per poi passare al voto del mandato al relatore, l’azzurro Enrico Costa.
Tra le novita’ approvate oggi, l’introduzione del carcere da 1 a 3 anni per i giornalisti che pubblicano intercettazioni per le quali e’ stata ordinata la distruzione e quelle ‘espunte’ perche’ riguardanti persone estranee ai fatti. Un giro di vite che ha l’obiettivo, si spiega dal centrodestra, anche di bloccare la pubblicazione di conversazioni ‘gossip’ che nulla hanno a che vedere con il processo. Vengono previste multe salate per gli editori, che rischiano di dover pagare fino a 370mila euro se i loro giornali pubblicano intercettazioni riguardanti la fase preliminare delle indagini e quindi secretate e un ‘tetto’ alle spese di ogni singola procura per le intercettazioni che verra’ stabilito annualmente con un decreto del ministro della Giustizia.
Pd e Idv vanno all’attacco di un provvedimento che hanno piu’ volte definito ‘ammazza-indagini’. ‘Si va verso l’oscurantismo totale’, dice la capogruppo del partito di Veltroni in commissione Giustizia, Donatella Ferranti, che parla anche di ‘grave ingerenza della politica sul sistema giudiziario’ commentando il ‘budget’ per le intercettazioni alle procure. Uno ‘strappo al diritto di cronaca oltre che allo strumento delle indagini’, attacca il ministro ombra del Pd Lanfranco Tenaglia.
Un provvedimento ‘criminale’ e ‘voluto dall’imperatore Berlusconi’ anche per il leader dell’Idv Antonio Di Pietro.
Il centrodestra, dall’altro lato difende il provvedimento. Si tratta di un testo ‘equilibrato’ per il relatore Costa, che non chiude all’ipotesi di limature in Aula. ‘Il Parlamento e’ sovrano’, sottolinea, per cui ‘non mi sento di escludere modifiche’.
Cambiementi che potrebbero arrivare anche su alcuni punti rinviati dalla commissione proprio al dibattito in Assemblea, come quello della decisione sulle proroghe alle intercettazioni che, secondo l’azzurro Giancarlo Pittelli, potrebbero andare in capo al Gip e non piu’ a un organismo collegiale come previsto dal ddl.
ANSA, 16 febbario 2009
1 Commento