Mese: Gennaio 2009

“Donne e violenza: se il Governo fa marcia indietro”, di Vittoria Franco

A distanza di poche ore, siamo costretti a leggere di un’altra terribile violenza di gruppo ai danni di una giovane donna. È intollerabile. Chiedo: la violenza contro le donne è un problema da affrontare con decisione, mezzi e risorse adeguati oppure no? Entra o no fra le priorità dell’agenda della politica, del governo, delle amministrazioni locali? I fatti dicono con certezza che non lo è e che questo contribuisce ad allentare l’attenzione necessaria, fa spazio all’impunità, dà sfogo ad atteggiamenti e a comportamenti aggressivi e brutali. È vero che non si devono fare polemiche politiche sulla pelle delle persone (mentre la destra ha fatto del cinico sciacallaggio in altri momenti), però giudicare gli atti dei governi e delle amministrazioni locali è addirittura un dovere. È sotto gli occhi di tutti l’arretramento del governo di centrodestra rispetto ai provvedimenti di Prodi. Non esiste più un piano contro la violenza sulle donne, non esistono risorse adeguate per i centri antiviolenza, i 20milioni di euro del 2008 non sono stati reiterati per il 2009; la legge sullo stalking …

Interviste a Epifani e Ciampi sui contratti. Inevitabile l’esclusione della CGIL?

“L’intesa va firmata da tutti. Nel ’93 non si escluse la Cgil”, di Elena Polidori su Repubblica.it “Per me, per come ragiono io, un accordo sui contratti deve essere totale. Ed è tale solo se lo firmano tutti. Se no, che intesa è? Nella mia mentalità questa è la concertazione”. Carlo Azeglio Ciampi ricorda “il miracolo del luglio 1993”, la “tenacia” con cui per giorni cercò di mettere tutti intorno allo stesso tavolo-, Cgil, Cisl, Uil, Confindustria – fino alla firma di un protocollo che è durato per oltre quindici anni: “Lo volli con tutta la mia energia”. Ora quel modello sta tramontando. Adesso il governo Berlusconi, tra strappi e polemiche, ha deciso di riscrivere le regole e di cambiare i punti di riferimento. E’ un errore? Un balzo all’indietro? Un passo falso? “Non è che non voglio espormi, ma le trattative, per giudicarle, bisogna viverle. Da fuori non si può dire che vanno condotte così o colà. Altrimenti si rischia solo di fare una laudatio di se stessi”, risponde l’ex governatore, ex premier, ex …

“In memoria di Guido Rossa a 30 anni dalla morte”, di Giovanna Cereseto

Il 24 gennaio 1979 l’operaio Guido Rossa viene ucciso dalle Brigate Rosse. In un mercoledì come tanti Rossa, alle 6.30 del mattino, esce di casa per recarsi all’Italsider di Genova dove lavora: non arriverà mai. Le Brigate Rosse lo freddano all’interno della sua vettura parcheggiata sotto casa. Nel 1970 Guido Rossa, militante del Pci e iscritto alla Cgil, era stato eletto delegato sindacale ed era diventato ben presto un riferimento per lavoratori e dirigenti che apprezzavano in lui la serietà e il rigore morale. Erano gli anni del terrorismo, ma Guido Rossa non aveva paura: al processo contro Francesco Berardi – reo di aver lasciato in fabbrica volantini e risoluzioni delle Br – lo aveva indicato come il “postino” delle Br. Sarà questa testimonianza a condannarlo. Genova, la sua città, non ha dimenticato il sacrificio di Guido Rossa. Sabato 24 gennaio 2009, a trent’anni esatti dalla sua scomparsa, Cgil Cisl Uil lo ricordano insieme alla figlia Sabina – oggi parlamentare alla Camera dei Deputati – e al segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani. Alla cerimonia, …

“Lo sceriffo di Roma”, di Mariagrazia Gerina

Durante la campagna elettorale del 2008, la parola d’ordine che apre ad Alemanno le porte del Campidoglio è «sicurezza». Il candidato del centrodestra la declina soffiando sulle paure. A pochi giorni dal ballottaggio, lo stupro di una ragazza nella periferia di Roma, diventa il tema centrale di ogni suo intervento. Coerentemente, nel programma di mandato, approvato il 5 giugno, il neoeletto sindaco spiega che «il miglioramento oggettivo e verificato della sicurezza è una priorità dell’amministrazione». E, in nome di quell’obiettivo, il 24 settembre rivoluziona, nella disattenzione generale, il corpo amministrativo capitolino per fondare un nuovo ufficio che dipende in modo diretto da lui. Lo chiama «Ufficio extradipartimentale Coordinamento delle Politiche per la Sicurezza». Lo stesso giorno la supervisione è affidata al generale Mario Mori, prefetto in pensione, già comandante del Sisde, il servizio segreto civile, e del Ros dei carabinieri. Uno dei pezzi da novanta della sicurezza nazionale. «L’esperienza maturata in particolari e delicati settori – spiega la delibera – lo rende una professionalità esclusiva e assolutamente non reperibile all’interno dell’Amministrazione». Tanto esclusiva e unica …

“Italia, povera ricerca”, di Sara Gandolfi

Articolo 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Il dettato della Costituzione italiana impone al governo di fare scelte strategiche, finanziare gli studi, sostenere chi ha deciso di passare buona parte della sua vita in laboratorio o comunque laddove si sperimenta il futuro della scienza. Eppure in tutte le statistiche l’Italia arranca: gli investimenti, pubblici e privati, dedicati alla ricerca sono un misero 1,1% del Pil, contro una media europea dell’1,8%. Da tempo gli Stati membri dell’Unione si sono posti l’obbiettivo di arrivare al 3% entro il 2010 e, in piena crisi, la Svezia ha deciso di raggiungere il 4%. Le Tigri asiatiche volano per conquistare nuovi primati in brevetti & Co. E gli Usa restano un miraggio: solo in biomedicina, oltre il 60% dei fondi parte da lì. Il grido di dolore che si alza dai laboratori nostrani è univoco, forte e poco ascoltato. In un mondo sempre più competitivo, l’Italia s’è fermata. Ingessata. Lo spauracchio non è tanto la riforma Gelmini – qua e là si …

Dichiarazione di voto della Sen. Finocchiaro sulla proposta di legge Delega al Governo in materia di federalismo fiscale

Signor Presidente, onorevoli senatori, signori rappresentanti del Governo, Presidente del Consiglio, poche volte mi e` accaduto nella mia ormai lunga esperienza parlamentare di avvertire cosı` forte la responsabilita` di un voto. Certo, incide la qualita` straordinaria della questione, nel senso di extra ordinem, rispetto al consueto dei lavori parlamentari. Si da` attuazione all’articolo 119 della Costituzione, sostituendo all’attuale un altro impianto istituzionale, che riguarda sotto il profilo delle prerogative fiscali l’intero sistema delle autonomie (Regioni, Comuni,Province). Abbiamo anche la consapevolezza della parzialita` di questa riforma,visto che qui e insieme non discutiamo anche della Carta delle autonomie, cioe` del riordino dei poteri, delle funzioni e dunque delle risorse da assegnare alle autonomie. Lo faremo presto, ha assicurato ieri il ministro Calderoli. Noi attendiamo, ma – voglio sottolinearlo – non sara` un’attesa paziente perche´ avvertiamo quanto mutilo sia per questo motivo il nostro ragionare di oggi. Mi capita – penso che capiti a tutti – di pensare in chiave di metafora e mi e` successo in questi giorni di pensare a questa riforma come a una di …

“La rivoluzione di un padre”, di Roberto Saviano

BEPPINO Englaro, il papà di Eluana, sta dando forza e senso alle istituzioni italiane e alla possibilità che un cittadino del nostro Paese, nonostante tutto, possa ancora sperare nelle leggi e nella giustizia. Ciò credo debba essere evidente anche per chi non accetta di voler sospendere uno stato vegetativo permanente e ritiene che ogni forma di vita, anche la più inerte, debba essere tutelata. Mi sono chiesto perché Beppino Englaro, come qualcuno del resto gli aveva suggerito, non avesse ritenuto opportuno risolvere tutto “all’italiana”. Molti negli ospedali sussurrano: “Perché farne una battaglia simbolica? La portava in Olanda e tutto si risolveva”. Altri ancora consigliavano il solito metodo silenzioso, due carte da cento euro a un’infermiera esperta e tutto si risolveva subito e in silenzio. Come nel film “Le invasioni barbariche”, dove un professore canadese ormai malato terminale e in preda a feroci dolori si raccoglie con amici e familiari in una casa su un lago e grazie al sostegno economico del figlio e a una brava infermiera pratica clandestinamente l’eutanasia. Mi chiedo perché e con …