“Il diritto e la cura”, di Ignazio Marino
“Credo nella libertà di scelta”, “non si può costringere un ammalato a curarsi contro le sua volontà”, “sacra è la vita e sacra l’autodeterminazione”. Sono alcune delle frasi dei cinquanta mila cittadini che, in questi giorni, hanno aderito all’appello per il diritto alla libertà di cura (www. appellotestamentobiologico. it). Sono voci che rappresentano il Paese e che vanno considerate nel momento in cui il Parlamento si avvia a fissare, per legge, alcune regole che riguardano la fine della vita. Il mio convincimento è che vada garantito sempre e comunque il diritto alla libertà di cura come previsto dalla Costituzione, un diritto che esiste in teoria per tutti, ma che non può essere esercitato da chi ha perso l’integrità intellettiva e con essa la capacità di esprimere le proprie volontà. Proviamo a calare il principio nella realtà: un paziente con un cancro all’esofago, nella fase avanzata della malattia, si troverà a non poter più deglutire e ad alimentarsi naturalmente. Per continuare a nutrirsi potrà ricorrere a tecniche artificiali, ovvero ad un tubo inserito chirurgicamente nello stomaco …