“Prodi, nessuna nostalgia dell’Ulivo: il Pd è il futuro”, di Ninni Andriolo
Si moltiplicano gli omaggi postumi alla stagione di Prodi. Giornali che sparavano a zero sul Professore, oggi vanno alla ricerca dei suoi discepoli. Li arruolano, li santificano, li indicano come modelli al Partito democratico e occupano già immaginari gazebo proclamando i vincitori di primarie virtuali. È accaduto, ad esempio, che una frase di Renato Soru sulle elezioni sarde – «Se vinciamo, il centrosinistra può considerare che la sconfitta non è per sempre. Si può tornare a vincere e battere Berlusconi, come ha fatto Prodi per due volte » – sia divenuta occasione per decretare il futuro del Pd. È accaduto, altresì, che un parere del presidente della Sardegna – «bisognerebbe mettere più in risalto la continuità con l’esperienza di Prodi e dell’Ulivo» – abbia assunto il carattere di un assalto alla diligenza di Veltroni o il segno di una perfida vendetta del «Professore ». Inutile, naturalmente, cercare conferme o smentite direttamente da Prodi. Lui non parla di «cose italiane ». Se provi a chiedergli di Onu, Africa, Europa,Cina, ecc. non smette di raccontare, analizzare, prevedere. …