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Il Pd: “No alla liquidazione dell’Iris”

Il partito chiede di fermare immediatamente il provvedimento e aprire subito una trattativa utilizzando il tavolo istituzionale
Stop immediato al provvedimento di messa in liquidazione deciso dalla proprietà; avanti con il tavolo istituzionale promosso dai Comuni di Sassuolo, Fiorano e Viano, dalle Province di Modena e Reggio Emilia e dalla Regione Emilia-Romagna; richiesta al governo di affrontare da subito l’emergenza dell’Iris, mettendo in campo politiche di sostegno dei distretti e finanziando gli interventi per le infrastrutture, a partire dalla bretella Campogalliano-Sassuolo.
Sono queste, in sintesi, le richieste avanzate dal Pd nel corso della riunione straordinaria sulla crisi dell’Iris promossa dal segretario provinciale del Pd Bonaccini e dal responsabile Lavoro del partito Michele Andreana.
All’incontro hanno partecipato i parlamentari Manuela Ghizzoni, Ricardo Franco Levi, Ivano Miglioli, Giulio Santagata; i consiglieri regionali Giancarlo Muzzarelli e Matteo Richetti, i sindaci di Sassuolo e Fiorano Graziano Pattuzzi e Claudio Pistoni; l’assessore provinciale Egidio Pagani.
Duro il giudizio del Pd sulla decisione unilaterale dell’azienda di mettere in liquidazione gli stabilimenti dell’Iris ceramica, definita in una nota “un grave errore sia per l’impresa che per l’intero distretto ceramico.
Una decisione, quindi, che va respinta perché va contro gli interessi del territorio e dissipa un grande patrimonio di lavoro qualificato e di tecnologia avanzata. Un’impresa così rilevante come l’Iris – a giudizio del Pd – non può sottrarsi ai suoi impegni nei confronti del territorio e della comunità”.
Il Pd chiede dunque di fermare le procedure di messa in liquidazione dell’azienda e aprire una trattativa seria con la proprietà utilizzando il tavolo istituzionale già attivato da Regione, Province e Comuni del compensorio a partire dagli incontri già previsti.
L’auspicio è che si trovi una soluzione per “superare la fase di difficoltà dell’economia del distretto e dare prospettive non solo all’Iris ceramica ma alle tante imprese che ogni giorno accettano di misurarsi con la crisi.
La qualità delle produzioni – conclude la nota – può avere una prospettiva sui mercati internazionali a condizione che ci sia un adeguato sostegno, da parte del governo, soprattutto per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali a garanzia dei lavoratori e i nodi strutturali: costo dell’energia, reti infrastrutturali, accesso al credito, internazionalizzazione, università e ricerca”.

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