Anno: 2008

Quasi quasi mi rileggo Marx. Intervista a Hans Magnus Enzensberger

Hans Magnus Enzensberger, lei ha investito in azioni? «No, non mi piacciono. È un gioco che mi annoia. Anche le sale da gioco mi interessano poco. Non ci resisto a lungo e quando ci vado perdo tutti i soldi il più presto possibile soltanto per potermene andare via prima. La Borsa è un po’ come un grande casinò, se osservata dal punto di vista dei giocatori – non di certo dalla prospettiva delle banche». Lei è nato nel 1929, l’11 novembre. Due settimane dopo il venerdì nero di Wall Street. Alla fine della seconda guerra mondiale aveva 16 anni. La generazione a cui appartiene conosce il caos. Quel che sta accadendo la rende diffidente? «Beh, ma essere diffidenti va bene. Chi in questo periodo è stato scettico se l’è cavata alla grande. Adesso le banche ci supplicano “Per favore, abbiate fiducia in noi!”. Tutta questa crisi finanziaria non è stata provocata di certo da una carenza di fiducia, quanto piuttosto da una quasi commovente ingenuità. Chi ha avuto fiducia nel proprio consulente finanziario ora è …

«Far ripartire il PD? Sì, ma iniziamo da ciò che ci unisce», di Manuela Ghizzoni

Pubblico l’appello sottoscritto da 54 deputati e comparso su Europa e l’Unità di ieri, sabato 6 dicembre. Nell’elenco non trovate il mio nome: benché sollecitata, ho deciso di non sottoscriverlo. Non perché non condivida l’analisi che contiene, e non lo ritenga un contributo prezioso da questo punto di vista, ma perché temo che le conclusioni a cui porta non siano quelle di cui abbiamo bisogno, di cui ha bisogno il Partito Democratico e soprattutto di cui ha bisogno il Paese. Non sempre le medesime diagnosi conducono i medici a somministrare identiche cure e io credo che attenersi ad un protocollo sanitario tradizionale per il nostro partito non sia il modo migliore per migliorarne la salute in questo momento. Per dirla alla Dr. House, tra un medico che mi cura trattandomi male e uno che mi lascia morire tenendomi la mano nella sua, io preferisco la prima ipotesi. Nel documento di fatto si propone un congresso politico che faccia emergere le differenze presenti al nostro interno (come in ogni organizzazione democratica) e determini le decisioni future …

Strage Thyssen, applausi e rabbia al corteo. Cerimonie senza esponenti del governo

A Torino la giornata del ricordo delle sette vittime del rogo Corteo con 5mila persone. Alla messa assente anche Confindustria Fassino: “Sconcertante la mancanza di sensibilità dell’esecutivo” ROMA – Si è concluso con un applauso davanti al Palazzo di Giustizia di Torino il corteo in ricordo della strage della Thyssen. Oltre cinquemila persone hanno voluto sfilare dal luogo della tragedia, l’acciaieria dove lo scorso anno sono morti i sette operai, al tribunale dove il 15 gennaio è in programma la prima udienza del processo contro i sei imputati del disastro. Era la notte del 6 dicembre quando nella linea 5 dello stabilimento torinese della multinazionale tedesca si scatenò l’inferno. Le vittime si chiamavano Antonio Schiavone, 36 anni, Roberto Scola, 32 anni, Angelo Laurino, 43 anni, Bruno Santino, 26 anni, Rocco Marzo, 54 anni, Rosario Rodinò e Giuseppe Demasi, 26 anni. La messa. Dopo la fiaccolata di ieri sera, stamattina si è tenuto l’omaggio al cimitero. Una messa a cui hanno partecipato i familiari delle vittime, il sindaco di Torino e i presidenti di Regione e …

«Questione morale: non difendiamo l’indifendibile», di Walter Veltroni

Caro direttore, se il Presidente della Repubblica denuncia il preoccupante impoverimento culturale e morale della politica, non solo nel Mezzogiorno, tutti i partiti devono sentirsi chiamati in causa. E ciascuno è chiamato a guardarsi in casa, senza nulla concedere alla pratica, anch’essa una forma di malcostume politico, di mostrarsi severi con gli altri per poter essere più indulgenti con se stessi, perché il problema purtroppo riguarda sia centrodestra che centrosinistra, come anche la vicenda dell’Abruzzo dimostra. Il Partito democratico non ha alcuna intenzione di essere indulgente con se stesso. Come ha scritto giustamente Pierluigi Battista, ne va della nostra ambizione di rappresentare un fattore di cambiamento, di rinnovamento culturale e morale del Paese, oltre che di alternativa credibile alla destra. Ha ragione dunque Oscar Luigi Scalfaro, quando ci chiede di riuscire dove la maggior parte dei partiti della Prima Repubblica fallì: saper selezionare i propri dirigenti e i propri rappresentanti sulla base della loro capacità politica e insieme, indissolubilmente, della loro moralità e trasparenza, ben al di là degli stessi vincoli di legge e senza …

Invertire la rotta. Rapporto Censis: le famiglie preoccupate per la minaccia della crisi economica

Una famiglia su due si sente gravemente minacciata dalla crisi economica. È quanto emerge dal rapporto annuale del Censis, pubblicato questa mattina e diretto dal sociologo Giuseppe De Rita. Il 48,8% del campione intervistato si dichiara “a rischio default”. Tra le famiglie preoccupate per la propria situazione economica, spiccano i 2,8 milioni (circa l’11,8%) che hanno investimenti in prodotti rischiosi, come azioni o Fondi di quote comuni; di queste, 1,7 milioni vi hanno collocato più della metà dei propri risparmi. Altra massiccia voce dell’analisi è quella composta dalle famiglie impegnate nel pagamento del mutuo dell’abitazione in cui vivono, circa 2 milioni, fra cui oltre 250mila dichiarano di non riuscire a rispettare le scadenze di pagamento o di avere enormi difficoltà a pagare le rate. Vanno poi aggiunti i 3,1 milioni di famiglie (12,8%) che risultano indebitate per l’acquisto di beni al consumo. Infine 3 milioni e 873 mila famiglie (16%) non possiedono risparmio accumulato in alcuna forma e “potrebbero trovarsi nella condizione di non saper fronteggiare eventuali spese impreviste o forti rincari di beni di …

«Partito del nord?», di Luciano Pizzetti

Partito del nord, Coordinamento del nord. A cicli brevi i riformisti democrat si interrogano sulla loro incapacità di rappresentanza della parte più dinamica della società italiana. Senza mai venirne a capo. Perché si prende l’abbrivio sempre dal piano rivendicativo-organizzativista. Ribadisco un punto di vista: nel nord siamo minoranza culturale prima ancora che politica. Lo siamo perché non abbiamo accolto e accompagnato l’innovazione dei tessuti produttivo e sociale indotta dai mutamenti globali. L’abbiamo subita o rifiutata. Mai rappresentata. Cosicché costituiamo un tenue indistinto, caratterizzato da fragile tenuta valoriale, scarsa relazione con i soggetti di quel cambiamento, sempre maggior difficoltà di tutela dei mondi classici di riferimento. Nonostante il PD abbia enormi potenzialità. L’antiberlusconismo ha accentuato anziché attenuare questa condizione. Perché sfugge al che fare, impedendoci di valutare a fondo ciò che è accaduto. Inducendo valutazioni spesso errate, a volte di comodo o disperanti. Quasi sempre tardive. Ad esempio sul fenomeno leghista. La Lega populista, la Lega razzista, la Lega separatista… E’ proprio così? Soprattutto è ancora così? La Lega è figlia della globalizzazione, meglio delle paure …

Scuola, Ghizzoni (Pd): su tagli Governo usa due pesi e due misure e non ascolta il Paese

“Ci compiacciamo che il Governo, almeno sulle risorse per le paritarie, abbia ripristinato i fondi che aveva tagliato. Peraltro la legge sulla parità del 2000 l’ha realizzata il centrosinistra includendo nell’offerta formativa pubblica anche le scuole dell’infanzia gestite dai Comuni. Ma non possiamo accettare che si utilizzino due pesi e due misure. Così facendo si prende a schiaffi il Paese e tutti coloro, tantissimi, che in questi mesi hanno protestato per i tagli che mettono in ginocchio la scuola statale. Tremonti e la Gelmini sono stati sordi ad ogni appello. Evidentemente le famiglie, gli studenti e gli insegnanti della scuola statale italiana non hanno santi in Paradiso”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni.   Roma, 5 dicembre 2008