Anno: 2008

“Istituti tecnici, caccia ai diplomati”, di Annachiara Sacchi

320 mila offerte di lavoro, rispondono in 142 mila Entro dicembre la riforma dei programmi. Le cifre: In Italia le superiori tecniche e professionali sono 1.800 con 870 mila studenti, il 34% del totale. Erano il 47% nel 1991 La domanda: Le aziende chiedono sempre più periti, ma la scuola non ne crea abbastanza. La Ferrari segue i ragazzi tra i banchi . Sono la linfa del sistema Paese, una concreta risposta alla crisi, il motore dell’industria. Riducono — o, meglio, azzerano — i rischi di precariato; danno garanzie alle famiglie; sono la culla del Made in Italy. Eppure negli ultimi 17 anni gli istituti tecnici hanno continuato a perdere studenti e credibilità. Proprio mentre le imprese raddoppiavano la domanda di periti e le esportazioni nazionali superavano quelle di Francia e Germania. Anche adesso, nonostante una leggera ripresa nelle iscrizioni, mancano 180 mila tecnici specializzati. Un’emergenza. Che è arrivata fino a Palazzo Chigi: nei prossimi giorni (entro la fine di dicembre) in Consiglio dei ministri si discuterà il «riordino degli istituti tecnici». Obiettivo di Mariastella …

“L’occidente che tace. Da Guantanomo alla Cina, la scia dei diritti violati”, di Gabriel Bertinetto

Diritti umani, domani sono 60 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e Amnesty denuncia: l’Occidente ha imparato a tapparsi il naso pur di mantenere rapporti economici con le dittature. Così con la Cina o con l’Iran che minaccia di chiudere i rubinetti del petrolio. Il mondo occidentale, dopo essere stato la culla dei diritti, non dà l’impressione di esserne ora la patria nella quale vengono universalmente sostenuti. C’è sempre un motivo per spiegare l’ignavia dell’Occi- dente. Il caso del premio Nobel mai assegnato per motivi diplomatici al dissidente cinese Hu Jia Il coraggio a volte uno se lo può dare. Nicolas Sarkozy sabato scorso ha incontrato il Dalai Lama, nonostante pochi giorni prima, come forma di protesta preventiva, Pechino avesse annullato un vertice con la Francia. Risalendo nel tempo, ecco il Parlamento europeo, il 23 ottobre, conferire al dissidente cinese Hu Jia il premio Sakharov per la libertà di pensiero. Il giorno dopo a Pechino si apriva il vertice Asia-Europa, con la partecipazione dei capi di Stato e di governo di 43 Paesi. Le …

“Ecologia fa rima con economia (ma in Italia no)”, di Mario Tozzi

Non sappiamo come pensasse di sopravvivere l’indigeno dell’ultima tribù dell’isola di Pasqua mentre tagliava l’ultimo albero dell’ultima foresta, base stessa della propria sussistenza. Ma ci sono molte possibilità che questa sia anche la condizione degli uomini moderni sul pianeta. Mentre, probabilmente, ci sarebbe una soluzione unitaria che potrebbe risolvere l’attuale crisi ambientale e economica nello stesso tempo. E mentre l’ecologia potrebbe fornire una via d’uscita, purché si prendesse atto seriamente della situazione. I sistemi economici moderni non producono e distribuiscono beni, come avveniva nelle società primitive, ma accumulano un capitale economico che – fondandosi su quello naturale – non può crescere in maniera indefinita. Chi sostiene che l’economia viene prima dell’ambiente dovrebbe ricordare che qualsiasi sistema economico è un sottosistema della biosfera, che è sempre esistita anche senza l’economia, mentre è impossibile che avvenga il contrario. Tutto sta a convincersi che la natura non è una produzione dell’uomo e che senza un ambiente in buona salute non ci sarà nessuna attività produttiva, almeno non su questo pianeta. L’obiettivo è molto chiaro: ridurre le quantità di …

“Pd, quelle due verità su Prodi”, di Michele Salvati

La discontinuità del nuovo partito rispetto al governo uscente e la scelta di correre da soli senza stringere alleanze a sinistra Non ha funzionato l’idea di sfondare al centro, ma resta valida la scelta di un forte rinnovamento culturale Per fare una buona analisi di una elezione nazionale occorre tempo. Passato questo tempo l’elezione non è più una notizia: i suoi risultati e le sue conseguenze sono stati digeriti dai media e la politica au jour le jour prosegue inarrestabile il suo corso. Sarebbe però un vero peccato se questo comprensibile effetto mediatico attenuasse l’interesse per Il ritorno di Berlusconi, la ricerca Itanes (acronimo per Italian National Elections Studies dell’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna) sulle elezioni del 13-14 aprile, da poco pubblicata dal Mulino. I prodotti periodici di questo gruppo di lavoro sfidano le leggi della stretta attualità, fissano interpretazioni difficilmente confutabili e soprattutto identificano problemi che continuano a riemergere e contro i quali gli attori del gioco politico continuano a sbattere la testa. Così è stato per le ricerche dedicate alle precedenti elezioni politiche, …

“Etica e politica. La strada obbligata del Pd”, di Nando Dalla Chiesa

È un paese un po’ cialtrone questo, lo sappiamo. Intriso di trasformismi e di soccorsi ai vincitori. Che scrive spesso la sua autobiografia nei demagoghi politici di cui si innamora. Che prova l’orticaria verso la parola «legalità». Ma, appunto, «un po’», non del tutto cialtrone. E nemmeno sempre nella stessa misura. Sicché capita che anche in un paese così la questione morale decreti la fine, il declino o, al contrario, la tenuta dei partiti. Perché c’è sempre un’ampia minoranza di cittadini che alla qualità dei rapporti civili, al pubblico decoro, al senso delle istituzioni tiene e crede. Un pezzo importante del paese che non sta, politicamente, tutto di qua o di là; ma che certo tende a collocarsi in modo significativo in quello che oggi chiamiamo centrosinistra. Un popolo paziente ma disposto alla rivolta soprattutto quando sente che l’immoralità di governo lo colpisce nei suoi interessi materali. Il crollo della prima repubblica ha suggellato in fondo un’etica pubblica che offendeva il decoro delle istituzioni, salassava le finanze dello Stato e ingessava la vitalità della società …

«Questione morale, lo scenario capovolto», di Edmondo Berselli

Ci vuole la sfrontata fantasia di Silvio Berlusconi per attaccare il Pd sulla questione morale. Perché anche chi ha criticato la ventata populista dei primi anni Novanta, e non ha mai pensato che i giudici possedessero la chiave della rivoluzione politica, non può avere dimenticato la sequela di leggi ad personam volute dal capo del centrodestra, tutte tese a legare le mani a procure e tribunali, dal decreto Biondi del 1994 fino al “lodo Alfano”. Il centrodestra ha dedicato quasi 15 anni a regolare i conti con la magistratura (le “toghe rosse”, nel lessico berlusconiano). Alla fine, vinta la sua guerra personale, Berlusconi si è assunto tutte le responsabilità politico-penali della prima Repubblica, concludendo che i magistrati sono i veri colpevoli di ciò che ha spezzato una “storia di sviluppo e di libertà”. Se si accetta il teorema di un sequestro della vita pubblica operato nei primi anni Novanta da Mani pulite, con il corollario di una lotta per la vita, durata fino a oggi, fra la politica e la giustizia, risulta facile chiudere il …

Storia dell’arte maltrattata. La lettera di Giulia Maria Crespi*

Gentile Ministro Gelmini, perché decine di milioni di turisti vengono ogni anno in Italia? Oltre che per godersi il dolce clima e per ammirare quanto rimane del nostro paesaggio, i turisti vengono per vedere la nostra archeologia, i palazzi, i nostri musei. Ma per poter amministrare e conservare con competenza il nostro patrimonio, non soltanto sono necessari esperti studiosi dell´arte, ma la stessa storia dell´arte deve essere conosciuta e assorbita dall´intero settore di popolazione che si occupa del bene pubblico o che ha anche marginalmente da fare in questo settore perché nulla è separato e tutto è collegato. Mi riferisco a politici, assessori e tecnici, come pure imprenditori, finanzieri, uomini di chiesa e parroci, ecc. Ed è soltanto attraverso lo studio scolastico che la cultura artistica può penetrare e far parte del Dna di tutti gli italiani. Questa è la ragione per cui Le chiediamo di assicurare agli studenti un insegnamento della storia dell´arte adeguato! Ci riferiamo in primo luogo agli studenti del liceo classico, scientifico e artistico, la cui formazione non può prescindere da …