“I tagli agli atenei «finanziano» le promesse elettorali”, di Bianca Di Giovanni
La manovra triennale riduce tutte le missioni di spesa. Rispetto al 2008 il fondo per il diritto allo studio – cioè per i prestiti d’onore e le borse di studio – perde il 60% della sua dotazione iniziale. Giulio Tremonti ha imposto all’Università e alla scuola una dieta molto rigida. Buona parte delle «calorie» ridotte agli atenei sono servite ad alimentare il decreto Ici e quello Alitalia. In buona sostanza: nulla di sociale. Molto di propagandistico. D’altronde, erano promesse elettorali. E il ministro di punta, quello che aziona le leve della finanza, ha eseguito perfettamente. Più tardi ci si è messa anche la crisi internazionale. Persino il decreto salva-banche ipotizza ulteriori tagli a Università e ricerca in caso di fallimento degli istituti. È solo una delle tante ipotesi (l’elenco dei tagli – solo ipotetici per ora – è lungo), ma Tremonti non si è lasciato scappare le voci «Università e ricerca». Dalle elaborazioni dei numeri di bilancio condotte dal servizio studi della Camera e dal Sole 24 Ore emergono cifre molto pesanti. I tagli più …