Anno: 2008

Discussione del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011. Emendamenti a firma On. Ghizzoni

Riportiamo di seguito gli interventi di oggi alla Camera dei Deputati dell’On. Ghizzoni per illustrare quattro emendamenti in favore delle istituzioni che fanno parte del sistema dell’alta formazione artistica musicale e coreutica  (conservatori, accademie di arte drammatica, accademie di danza, ecc.) e degli istituti, enti, associazioni e fondazioni culturali. Signor Presidente, desidero illustrare brevemente l’emendamento Tab.2.6 e il successivo Tab.2.7, a mia prima firma, che è strettamente connesso al primo. I due emendamenti intendono potenziare il finanziamento per il funzionamento e gli investimenti delle istituzioni appartenenti al sistema dell’alta formazione artistica musicale, che raccoglie le accademie nazionali di arte drammatica e di danza, le accademie di belle arti statali e quelle legalmente riconosciute, gli istituti superiori per le industrie di arti grafiche, i conservatori di musica e gli istituti musicali pareggiati. Sono meravigliata per l’espressione del parere contrario a questi emendamenti, che è contraddittorio rispetto all’accoglimento di un ordine del giorno, da me presentato in sede di conversione in legge del cosiddetto decreto taglia ICI. Ricordo che in quell’occasione il Governo accolse come raccomandazione l’impegno …

Veltroni scrive a Gelmini e Tremonti. “Sospendete il decreto sulla scuola”

Dal segretario del Pd lettera al governo per avviare un confronto sulla riforma “Un tavolo con opposizione e parti sociali dalla durata ben definita”. E chiede di modificare anche le scelte fatte con la Finanziaria ROMA – “Scuola, ricerca e università: evitiamo le divisioni su temi così delicati: vi proponiamo di sospendere gli effetti del decreto Gelmini e di modificare con la legge Finanziaria le scelte di bilancio fatte con la manovra triennale”. Lo scrive il segretario del Pd Walter Veltroni in una lettera aperta ai ministri dell’Istruzione Mariastella Gelmini e dell’Economia Giulio Tremonti. Veltroni propone un tavolo con le parti sociali, il mondo della scuola e le forze dell’opposizione. “Si stabilisca per la ricerca di una soluzione condivisa – scrive il leader del Pd – un periodo di tempo di due mesi o più, un periodo chiaro e ben definito, al termine del quale il governo potrà far seguire all’indispensabile momento del confronto democratico, quello della decisione”. “Non c’è dubbio, è un settore – ammette il leader del Pd – che ha bisogno nel …

“Il decreto oggi al Colle, ma la protesta degli studenti continua”

«Nessuno pensa che l`università vada difesa nella forma in cui si presenta oggi. Troppi sono gli sprechi, i feudi di potere, i concorsi poco trasparenti. Però i provvedimenti del governo si limitano ai tagli, si parla di quasi due miliardi di euro, e a spingere gli atenei a trasformarsi in Fondazioni private. Questa è una ricetta di liquidazione, non di rilancio», Francesco Mauriello, presidente dell`Adi, dell`Associazione dottorandi e dottori di ricerca, sintetizza così le ragioni che spingono studenti e professori a continuare la protesta, nonostante l`apertura del governo. E oggi inizia una nuova settimana di passione per l`università, che si prepara a scendere in piazza venerdì a Roma per lo sciopero generale proclamato dai sindacati di categoria contro i tagli e la riforma Gelmini. Intanto in serata sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale il decreto legge varato giovedì dal Consiglio dei ministri: il testo sarà immediatamente in vigore perché modifica le regole dei concorsi, già banditi da tempo,. le cui domande scadono proprio oggi. Ma il decreto prima di essere pubblicato dovrà essere firmato stamattina dal …

«Nitto Palma cambia versione: “Piazza Navona, la destra ha aggredito”», di Claudia Fusari

Il procuratore di Roma Giovanni Ferrara ha già ricevuto due informative dalla Digos. Gli investigatori stanno ancora esaminando video e filmati sulle violenze. Accertata l’identità di oltre 30 persone coinvolte. «Le riprese hanno evidenziato che appartenenti al Blocco Studentesco, intorno alle 11, hanno alzato cinghie verso altre persone». E’ stato il blocco di destra, quindi, ad attaccare per primo quello di sinistra. Ad accendere la miccia che ha incendiato piazza Navona. Il sottosegretario all’Interno Francesco Nitto Palma torna davanti al Parlamento per la seconda volta in una settimana per spiegare come sono andate le cose la mattina del 29 ottobre mentre il Senato faceva diventare legge il decreto Gelmini sulla scuola dell’obbligo e l’Onda degli studenti, fuori, cercava di impedirlo. Per il sottosegretario è il secondo tentativo di ricostruzione in meno di una settimana. Ma ancora una volta inciampa in una racconto parziale e frettoloso. Con questo clima, che vede il ritorno di opposti estremismi in piazza, forse, anche pericoloso. Ha detto ieri Nitto Palma: «Uno del Blocco (la destra, ndr) spalleggiato da un altro, …

«Governo a muso duro con poveri e immigrati», di Luigi Manconi e Federico Resta

Homeless schedati e senza diritti. Reato di clandestinità e 18 mesi per l’identificazione. Le ronde legalizzate. Sindaci sceriffi e pseudo poliziotti a occuparsi di ordine pubblico. Persino il matrimonio è subordinato al permesso di soggiorno. Via tutti i diritti Sarà in aula da martedì a Palazzo Madama il disegno di legge sula sicurezza. Ronde istituzionali, reato di clandestinità per gli immigrati e schedatura dei clochard. Così si tagliano i diritti dei più poveri. Il complesso delle misure disegna una strategia e un’ideologia affidate a un sistema di intimidazione ed esclusione. Questi i punti più significativi. La schedatura dei clochard Si istituisce il registro delle persone che non hanno fissa dimora, rimettendone a un mero decreto del Ministro dell’interno la disciplina di funzionamento. La norma contrasta con il principio di eguaglianza, assoggettando a una sorta di schedatura persone per il solo fatto di essere «senza fissa dimora». Non si specificano poi le finalità che dovrebbero legittimare questo trattamento discriminatorio, gravemente lesivo della dignità personale. Le ronde e il presidio Gli enti locali potranno avvalersi «della collaborazione …

«Gli studenti riscoprono Mirafiori “Non si vedevano da trent’anni”», di Curzio Maltese

Gli universitari davanti ai cancelli della fabbrica torinese. Incontro con gli operai Solo i più anziani si fermano a parlare, i giovani scivolano muti sotto la pioggia. TORINO – «Guarda, gli studenti! Trent´anni che non ne vedevo uno ai cancelli di Mirafiori. Dove siete stati, ragazzi?». Patrizia, operaia al reparto cambi, esce dal turno del mattino e va incontro al drappello di studenti col megafono come andasse incontro ai suoi vent´anni. È passata tanta storia davanti al cancello 20 di Mirafiori ed è trascorsa la sua vita. «Cinquantaquattro anni, trentaquattro in Fiat. Questo, se Dio vuole, è l´ultimo». Sono tanti gli operai a fermarsi, con sorpresa, al volantinaggio degli universitari torinesi. Ma sono soltanto gli anziani. I giovani, un centinaio, si stringono nei giubbotti e scivolano muti sotto la pioggia, verso il tram, casa, letto. Da lontano sembrava una scena d´altri tempi. Il fiorire di ombrelli all´uscita del turno, gli studenti col megafono, il solito cielo livido, l´eterno odore di ferrovia, le facce stanche e quelle incazzate. Da vicino si capisce che sono passati trent´anni …

Immigrati, schiaffo della Ue all’Italia: “Contrari al principio di uguaglianza”, di Paolo Soldini

La Commissione di Bruxelles chiede chiarimenti al governo Berlusconi. Nel mirino il ministro dell’Economia per la Finanziaria che si dimostra contraria alle norme europee sull’integrazione. Nuovo sganassone dell’Unione europea al governo italiano. Dopo la fitta corrispondenza che ha portato il ministro Maroni a una clamorosa marcia indietro sul “pacchetto sicurezza”, a Palazzo Chigi e al Viminale, dove debbono aver creato speciali uffici postali per smaltire le lettere con “richieste di chiarimenti” inviate dalla Commissione, è arrivata un’altra pioggia di letterine pepate. Stavolta non è solo il ministro dell’Interno al centro dell’attenzione: ci sono anche il suo collega all’economia Tremonti, il consiglio dei ministri nella sua interezza e il garrulo titolare del dicastero dei rapporti con l’Unione europea, che non si capisce perché prenda ancora lo stipendio visto che praticamente ormai da Roma non arriva a Bruxelles provvedimento che non sia contrario alle norme dell’Unione. Nel mirino del commissario alla Giustizia Barrot, che pure in passato ha fatto di tutto (forse anche troppo) per non litigare con il governo italiano è finita la legge 133 del …