“Il fuorigioco di Tremonti”, di Tito Boeri
Perché Tremonti si è messo a fare il rigorista proprio quando G20, Fondo Monetario e Commissione Europea non solo gli concedono, ma addirittura gli chiedono insistentemente di allentare i cordoni della borsa? È una domanda che mi sono posto più volte in questi giorni. Finché, girando per librerie, mi sono imbattuto in un volumetto dal titolo accattivante: “La persecuzione del rigorista” di Luca Ricci. Narra di un giovane prete molto ambizioso spedito in un paesino di montagna e roso dall´invidia per l´idolo locale, un contadino, che non ha mai sbagliato un calcio di rigore in tutta la sua carriera di calciatore dilettante. Il parroco vive nella spasmodica attesa del primo errore del suo antagonista nella gerarchia locale. E fa di tutto per farlo sbagliare. I tedeschi sono noti per essere dei grandi rigoristi. La loro nazionale di calcio è quella che ha la percentuale più alta di vittorie ai calci di rigore nella fase finale della Coppa del Mondo. Ben l´85 per cento di successi contro un misero 29 per cento dell´Italia. E italiani sono …