“Al concorso più errori che posti”, di Flavia Amabile
Quest’estate è apparso un bando: si assumevano cento persone al ministero dei Beni Culturali come archeologi, storici dell’arte architetti, archivisti, storici dell’arte, bibliotecari e calcografi. L’Italia è un Paese di letterati e ai Beni Culturali non si vedeva un concorso da tredici anni. Ci si sono buttati in 24.873 aspiranti e speranzosi. Oggi si saprà chi ha vinto la prima selezione, ma è già chiaro che alla lista dei vincitori si affiancherà presto un elenco altrettanto lungo di ricorsi da parte di chi è stato bocciato e su quello che è accaduto negli ultimi due mesi questa mattina Manuela Ghizzoni, deputato del Pd, presenterà un’interrogazione parlamentare. I quasi 25 mila candidati erano preparati a un concorso con prove forse difficili, sapevano di doversi difendere dal raccomandato di turno. Non si aspettavano invece di trovarsi coinvolti in un’odissea tragicomica, che li avrebbe condotti a studiare e al tempo stesso dare una mano al ministero a correggere le domande della loro prova. I problemi hanno inizio il 21 ottobre quando il ministero dei Beni Culturali pubblica sul …