“I 1500 del lager nell’aranceto. Msf: immigrati come bestie”, di Eduardo Di Blasi
Nelle campagne di Gioia Tauro, da novembre a marzo, si riversano migliaia di immigrati, per lo più clandestini. Lavorano nelle campagne. Guadagnano in media 240 euro al mese. Soffrono fame e freddo. Da novembre a marzo. Agrumi, freddo, fame. Due fabbriche abbandonate, una vecchia cartiera e un ex deposito nella piana di Gioia Tauro. Da un paio d’anni sono diventate rifugio di oltre 1500 persone. Extracomunitari arrivati dal Sud del mondo al Sud Italia. San Ferdinando, Rosarno, Rizziconi. Giovani, per lo più: l’84% afferma una ricerca condotta da Medici Senza Frontiere, ha tra i venti e i quarant’anni. Braccia per le arance, stipate nei capannoni. Antonio Virgilio. responsabile dei progetti italiani Msf, nel chiedere che la Regione Calabria ottemperi all’impegno preso nel settembre scorso di installare servizi igienici, docce e fontane con acqua potabile, racconta a parole quello che video e fotografie dell’associazione già dicono: «All’interno di questi due capannoni, senza acqua, gas e elettricità, si costruiscono casupole di cartone, e per riscaldarsi fanno fuochi che rendono l’aria irrespirabile. Patiscono fame e freddo». La settimana …