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“Giorni duri e tristi! Confronto vero e l’unità non sia di facciata”, di Marina Sereni

Giorni duri, tristi, difficili per il PD. La sconfitta in Abruzzo era in larga parte attesa, ma la coincidenza con le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il sindaco di Pescara e segretario regionale del PD, poi ieri un deputato della Basilicata, oggi altri nostri esponenti politici per la situazione di Napoli e della Campania, ha aggiunto al brutto risultato elettorale un elemento di allarme. Dobbiamo avere nervi saldi, capacità di analisi e di reazione. Il problema del rapporto tra politica, amministrazione della cosa pubblica ed economia non è risolto. Non è un problema del PD, è un problema del sistema politico tutto. Trasparenza, celerità delle decisioni, certezza delle regole, onestà e rigore nelle scelte dei governi locali: purtroppo dobbiamo dirci che la stagione di “mani pulite” non ha prodotto cambiamenti strutturali nel rapporto politica-economia. I partiti sono deboli, la selezione della classe dirigente non ha evidentemente messo competenza ed etica al primo posto. Il rischio è che – ora come nel passato – le inchieste giudiziarie travolgano colpevoli e innocenti, indeboliscano ancora di più la funzione democratica dei partiti e allontanino ancora di più i cittadini dalla politica e dalla partecipazione.

 

Su questo ci sarebbe bisogno di una riflessione, fuori dalle polemiche e dalle cronache…

Dire che il problema è di tutto il sistema politico non significa sminuire la gravità del coinvolgimento del PD. Al Partito Democratico le inchieste giudiziarie fanno ancora più male perché noi siamo nati per riformare la politica e per ridare fiducia ai cittadini. Credo però che sia sbagliato sbandare nel giudizio. Esprimiamo tanti amministratori seri, competenti e assolutamente onesti. Se non si parte da qui non si riesce neppure ad essere giustamente duri e severi dove è necessario. La magistratura deve fare il suo mestiere, chi è coinvolto deve potersi difendere ed essere considerato innocente fino a quando non saranno accertate le eventuali responsabilità.

 

Ma intanto il PD deve rassicurare i cittadini sul fatto che nessuna persona indagata sarà impegnata nel partito o nelle istituzioni fino a quando la sua posizione non sarà chiarita. Intervenire con tempestività e nettezza sul partito là dove si sono prodotte vicende giudiziarie serie come quelle all’ordine del giorno è un altra risposta necessaria.

 

Finisco: venerdì in direzione parleremo di tutto questo. Credo che la gravità della situazione che stiamo attraversando consigli di mettere al primo posto l’unità. Non un’unità di facciata, dettata dall’emergenza. Ci serve un confronto per scegliere il posizionamento del PD sui principali temi politici all’ordine del giorno, “questione morale” compresa. E’ urgente, urgentissimo, liberarsi dalla sindrome del “partito senza linea”. La nascita del PD presupponeva e presuppone la capacità non solo di far dialogare, ma anche di amalgamare storie diverse per poter produrre una cultura politica nuova, riformatrice, in grado di unire i ceti più deboli e quelli più dinamici del paese, proponendo un cambiamento profondo dell’Italia. La crisi economica e sociale accelera questa esigenza, sta a noi non farci cogliere impreparati o ripiegati su noi stessi.

 

www.marinasereni.it