Giorno: 17 Dicembre 2008

Scuola, Ghizzoni (Pd): “Perché il governo non vara il piano di intervento?”

“Come potrà domani il consiglio dei Ministri approvare lo schema dei regolamenti sul nuovo ordinamento scolastico se ancora non è ufficializzato il piano programmatico dal quale devono discendere i regolamenti stessi, così come previsto dalla manovra estiva?”. Se lo chiede l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera. “Domani – prosegue Ghizzoni – il consiglio dei Ministri dovrebbe approvare lo schema di regolamenti sulla scuola di infanzia, primaria e medie e sul dimensionamento scolastico. Come previsto dalla manovra d’estate questi regolamenti devono recepire le indicazioni contenute nel ‘piano programmatico di intervento’ che, vale la pena ricordare, contiene le indicazioni precise sui tagli. Cioè, quali cattedre, quali posti di lavoro sopprimere, quali materie cancellare, di quante ore riodurre il tempo scuola. Il tutto al fine di raggiungere gli 8 miliardi di euro di risparmi voluti da Tremonti dalla manovra estiva. La scorsa settimana a palazzo Chigi c’è stato un importante incontro del governo con le parti sociali per discutere i contenuti del piano. L’esito dell’incontro è stato reso noto in un verbale in cui …

16 miliardi per l’Italia. Le proposte del PD per uscire dalla crisi economica e dalla recessione

Il PD ha presentato una proposta concreta per affrontare la crisi economica: “Serve una manovra coraggiosa, anche se non temeraria che sposti un punto percentuale del Pil, pari a circa 16 miliardi”. Questo è il commento di Pierluigi Bersani, ministro ombra dell’Economia del PD. Ma dopo una riunione di due ore con Giulio Tremonti le posizioni rimangono distanti. Il governo continua a rimanere sordo alla collaborazione, come la peggiore delle opposizioni oltranziste sa dire solo no alla manovra alternativa del PD. Ciononostante Tremonti lascia aperto uno spiraglio sottolineando l’importanza del dialogo con l’opposizione “nell’interesse del paese” e le due principali direttive degli interventi necessari: iniziative serie e forti sull’uso dei fondi europei per gli ammortizzatori sociali e con investimenti anche infrastrutturali per decidere i quali occorre coinvolgere le regioni. Bersani ha ribadito che , a suo giudizio il Paese “non ha focalizzato ancora la gravità della crisi economica”. I giornali affrontano il tema solo “nelle pagine economiche” e la principale conseguenza di tutto questo la scarsa considerazione da parte del governo che ha inaugurato una …

“Quando la fatica parla al femminile. Lavorare stanca, soprattutto le donne”, di Maurizio Ricci

Lavorare è donna. Come le donne, del resto, sanno benissimo. Gli uomini lo sanno un po’ meno. Ma i dati non lasciano dubbi. L’Istat li ha raccolti in un volumetto nello scorso settembre, dal titolo beneaugurante “Conciliare lavoro e famiglia” e non ammettono replica: trattandosi di indagini campionarie, quei dati sono stati forniti dai diretti interessati, cioè noi. E, dunque: fra lavoro a casa e in ufficio, le donne iniziano prima, finiscono dopo, dormono meno degli uomini e delle altre europee, hanno meno tempo libero. Si sudano la giornata sette giorni su sette, senza staccare mai, neanche al weekend. Nessuna di loro, quanto torna dall’ufficio, si sbatte in poltrona, senza più muovere un dito. Mentre così fa un italiano (maschio) ogni tre. Basta questo per respingere, in linea di principio, l’idea che anche le donne restino al lavoro cinque anni di più, rinviando la pensione agli stessi 65 anni degli uomini, come Brunetta e altri sono tornati a proporre? A discuterne, anche fra loro, sono, per prime, le donne. E, allora, vediamo com’è la situazione. …