Giorno: 15 Dicembre 2008

Enrico Morando: «Precari, fondi al piano Ichino e il sindacato ci sarà», di Enrico Marro

«Condivido la proposta di Pietro Ichino e ritengo che il Pd debba discuterla già nella riunione della direzione del 19». Enrico Morando, coordinatore del governo ombra, ritiene che non ci sia tempo da perdere e che vada invece colta la congiuntura della crisi economica per risolvere una volta per tutte la questione di un «mercato del lavoro duale» che protegge i lavoratori a tempo indeterminato e lascia senza tutele milioni di precari. E la proposta del giuslavorista e senatore democratico Ichino, illustrata ieri sul Corriere, di prevedere un contratto unico per tutti i lavoratori con tutele crescenti nel tempo, gli sembra la risposta giusta. Ma essa prevede anche la modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, un tabù finora per la sinistra. «Guardi, se continuiamo a mettere la questione così: “Volete che resti l’articolo 18 oppure no?” allora la risposta della sinistra e del sindacato non può che essere no. Ma la proposta di Ichino inserisce il superamento dell’articolo 18 in una riforma complessiva, che estende le tutele a tutti i lavoratori». Forse neppure il …

“Così il Pd può «aiutare» la Gelmini”, di Salvatore Vassallo

dal Corriere della sera del 15.12.2008 Caro Direttore, a partire da oggi inizia alla Camera l’esame del cosiddetto «decreto Gelmini» sull’Università, già approvato al Senato. Con le vacanze alle porte e un cumulo di decreti in scadenza, esistono pochi margini, che tuttavia andrebbero sfruttati con grande senso di responsabilità da parte di maggioranza e opposizione, per migliorarne i contenuti e avviare una seria discussione bipartisan sulla riforma del sistema universitario. In questo caso le liturgie barocche del bicameralismo perfetto potrebbero tornare utili. Che il decreto abbia bisogno di miglioramenti lo ha rilevato anche l’ufficio studi della Camera e lo hanno detto, la scorsa settimana in Commissione cultura, componenti autorevoli dei gruppi Lega Nord e Pdl, i quali hanno segnalato la necessità di sanare quanto meno alcune ambiguità interpretative del testo riguardo ai concorsi, a costo di rinviarlo in terza lettura al Senato. Se questo accadesse, e se i passi indietro sulla politica dei tagli a prescindere fossero un po’ meno aleatori, anche il Pd sarebbe indotto a ripensare l’atteggiamento tenuto in prima lettura, dato che …