Pensioni, Brunetta pensa alle donne “mandarle dopo ma per il loro bene”
Secondo il ministro occorre alzare l’età pensionabile della forza lavoro femminile “Sono discriminate due volte, lavorando di più recuperano parità”. Calderoli: “La prendiamo come una battuta”. Il no dei sindacati Le donne “sono discriminate due volte”, facendole lavorare più a lungo il problema si riduce. E’ la convinzione del ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, che ha annunciato oggi la creazione di un gruppo studio per valutare “costi e benefici dell’invecchiamento attivo di donne e uomini, che dovranno andare in pensione tutti alla stessa età”. Ma l’idea non piace alla Lega. “Brunetto-scherzetto!”, ironizza Roberto Calderoli. Per il Carroccio, aggiunge secco, l’età pensionabile delle donne “va bene così”. E poi una proposta del genere andava prima discussa nella maggioranza, come si fece l’ultima volta che si parlò della riforma delle pensioni. E anche allora la Lega disse no. Non bisogna pensare solo all’aspetto finanziario, ma anche al ruolo della donna nella società, che non si può sottovalutare, dice Calderoli. E anche i sindacati bocciano, con diverse sensibilità, le parole di Brunetta. Secondo il ministro della Funzione …