Giorno: 8 Dicembre 2008

«Questione morale, lo scenario capovolto», di Edmondo Berselli

Ci vuole la sfrontata fantasia di Silvio Berlusconi per attaccare il Pd sulla questione morale. Perché anche chi ha criticato la ventata populista dei primi anni Novanta, e non ha mai pensato che i giudici possedessero la chiave della rivoluzione politica, non può avere dimenticato la sequela di leggi ad personam volute dal capo del centrodestra, tutte tese a legare le mani a procure e tribunali, dal decreto Biondi del 1994 fino al “lodo Alfano”. Il centrodestra ha dedicato quasi 15 anni a regolare i conti con la magistratura (le “toghe rosse”, nel lessico berlusconiano). Alla fine, vinta la sua guerra personale, Berlusconi si è assunto tutte le responsabilità politico-penali della prima Repubblica, concludendo che i magistrati sono i veri colpevoli di ciò che ha spezzato una “storia di sviluppo e di libertà”. Se si accetta il teorema di un sequestro della vita pubblica operato nei primi anni Novanta da Mani pulite, con il corollario di una lotta per la vita, durata fino a oggi, fra la politica e la giustizia, risulta facile chiudere il …

Storia dell’arte maltrattata. La lettera di Giulia Maria Crespi*

Gentile Ministro Gelmini, perché decine di milioni di turisti vengono ogni anno in Italia? Oltre che per godersi il dolce clima e per ammirare quanto rimane del nostro paesaggio, i turisti vengono per vedere la nostra archeologia, i palazzi, i nostri musei. Ma per poter amministrare e conservare con competenza il nostro patrimonio, non soltanto sono necessari esperti studiosi dell´arte, ma la stessa storia dell´arte deve essere conosciuta e assorbita dall´intero settore di popolazione che si occupa del bene pubblico o che ha anche marginalmente da fare in questo settore perché nulla è separato e tutto è collegato. Mi riferisco a politici, assessori e tecnici, come pure imprenditori, finanzieri, uomini di chiesa e parroci, ecc. Ed è soltanto attraverso lo studio scolastico che la cultura artistica può penetrare e far parte del Dna di tutti gli italiani. Questa è la ragione per cui Le chiediamo di assicurare agli studenti un insegnamento della storia dell´arte adeguato! Ci riferiamo in primo luogo agli studenti del liceo classico, scientifico e artistico, la cui formazione non può prescindere da …

Quasi quasi mi rileggo Marx. Intervista a Hans Magnus Enzensberger

Hans Magnus Enzensberger, lei ha investito in azioni? «No, non mi piacciono. È un gioco che mi annoia. Anche le sale da gioco mi interessano poco. Non ci resisto a lungo e quando ci vado perdo tutti i soldi il più presto possibile soltanto per potermene andare via prima. La Borsa è un po’ come un grande casinò, se osservata dal punto di vista dei giocatori – non di certo dalla prospettiva delle banche». Lei è nato nel 1929, l’11 novembre. Due settimane dopo il venerdì nero di Wall Street. Alla fine della seconda guerra mondiale aveva 16 anni. La generazione a cui appartiene conosce il caos. Quel che sta accadendo la rende diffidente? «Beh, ma essere diffidenti va bene. Chi in questo periodo è stato scettico se l’è cavata alla grande. Adesso le banche ci supplicano “Per favore, abbiate fiducia in noi!”. Tutta questa crisi finanziaria non è stata provocata di certo da una carenza di fiducia, quanto piuttosto da una quasi commovente ingenuità. Chi ha avuto fiducia nel proprio consulente finanziario ora è …