«Far ripartire il PD? Sì, ma iniziamo da ciò che ci unisce», di Manuela Ghizzoni
Pubblico l’appello sottoscritto da 54 deputati e comparso su Europa e l’Unità di ieri, sabato 6 dicembre. Nell’elenco non trovate il mio nome: benché sollecitata, ho deciso di non sottoscriverlo. Non perché non condivida l’analisi che contiene, e non lo ritenga un contributo prezioso da questo punto di vista, ma perché temo che le conclusioni a cui porta non siano quelle di cui abbiamo bisogno, di cui ha bisogno il Partito Democratico e soprattutto di cui ha bisogno il Paese. Non sempre le medesime diagnosi conducono i medici a somministrare identiche cure e io credo che attenersi ad un protocollo sanitario tradizionale per il nostro partito non sia il modo migliore per migliorarne la salute in questo momento. Per dirla alla Dr. House, tra un medico che mi cura trattandomi male e uno che mi lascia morire tenendomi la mano nella sua, io preferisco la prima ipotesi. Nel documento di fatto si propone un congresso politico che faccia emergere le differenze presenti al nostro interno (come in ogni organizzazione democratica) e determini le decisioni future …