“Berlusconi, stretta su Internet. Protesta del popolo web”, di Natalia Lombardo
Sarà perché vuole passare alla storia in qualche modo, sarà perché non sa concepire la democrazia orizzontale della Rete, sarà per interessi societari, ma ieri il presidente del Consiglio ha annunciato la regolamentazione di Internet per via governativa. Globale, approfittando della presidenza italiana del G8. Il popolo del web oggi si oscura per protesta, perché ogni tentativo di regolarlo lo ha soffocato. Entusiasta come un bambino, dopo aver fatto il giro nel polo tecnologico di Poste Italiane all’Eur («avete risollevato un pachiderma burocratico, una palla al piede dello Stato», ha detto ai vertici, ricambiato da sperticate lodi del presidente Ialongo), Berlusconi ha annunciato di voler mettere le mani sul web: «Su internet manca una regolamentazione internazionale uniforme», e siccome data l’età «purtroppo per la terza volta sarò presidente del G8, e poi con l’Inghilterra del G20», porteremo sul tavolo del G8 una proposta di regolamentazione di internet per tutto il mondo, visto che internet è un forum aperto al mondo». L’Italia, magari con Poste, nell’onnipotenza di Silvio può «portarci come avanguardia di queste nuove tecnologie» …