Mese: Novembre 2008

“Il decreto oggi al Colle, ma la protesta degli studenti continua”

«Nessuno pensa che l`università vada difesa nella forma in cui si presenta oggi. Troppi sono gli sprechi, i feudi di potere, i concorsi poco trasparenti. Però i provvedimenti del governo si limitano ai tagli, si parla di quasi due miliardi di euro, e a spingere gli atenei a trasformarsi in Fondazioni private. Questa è una ricetta di liquidazione, non di rilancio», Francesco Mauriello, presidente dell`Adi, dell`Associazione dottorandi e dottori di ricerca, sintetizza così le ragioni che spingono studenti e professori a continuare la protesta, nonostante l`apertura del governo. E oggi inizia una nuova settimana di passione per l`università, che si prepara a scendere in piazza venerdì a Roma per lo sciopero generale proclamato dai sindacati di categoria contro i tagli e la riforma Gelmini. Intanto in serata sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale il decreto legge varato giovedì dal Consiglio dei ministri: il testo sarà immediatamente in vigore perché modifica le regole dei concorsi, già banditi da tempo,. le cui domande scadono proprio oggi. Ma il decreto prima di essere pubblicato dovrà essere firmato stamattina dal …

«Nitto Palma cambia versione: “Piazza Navona, la destra ha aggredito”», di Claudia Fusari

Il procuratore di Roma Giovanni Ferrara ha già ricevuto due informative dalla Digos. Gli investigatori stanno ancora esaminando video e filmati sulle violenze. Accertata l’identità di oltre 30 persone coinvolte. «Le riprese hanno evidenziato che appartenenti al Blocco Studentesco, intorno alle 11, hanno alzato cinghie verso altre persone». E’ stato il blocco di destra, quindi, ad attaccare per primo quello di sinistra. Ad accendere la miccia che ha incendiato piazza Navona. Il sottosegretario all’Interno Francesco Nitto Palma torna davanti al Parlamento per la seconda volta in una settimana per spiegare come sono andate le cose la mattina del 29 ottobre mentre il Senato faceva diventare legge il decreto Gelmini sulla scuola dell’obbligo e l’Onda degli studenti, fuori, cercava di impedirlo. Per il sottosegretario è il secondo tentativo di ricostruzione in meno di una settimana. Ma ancora una volta inciampa in una racconto parziale e frettoloso. Con questo clima, che vede il ritorno di opposti estremismi in piazza, forse, anche pericoloso. Ha detto ieri Nitto Palma: «Uno del Blocco (la destra, ndr) spalleggiato da un altro, …

«Governo a muso duro con poveri e immigrati», di Luigi Manconi e Federico Resta

Homeless schedati e senza diritti. Reato di clandestinità e 18 mesi per l’identificazione. Le ronde legalizzate. Sindaci sceriffi e pseudo poliziotti a occuparsi di ordine pubblico. Persino il matrimonio è subordinato al permesso di soggiorno. Via tutti i diritti Sarà in aula da martedì a Palazzo Madama il disegno di legge sula sicurezza. Ronde istituzionali, reato di clandestinità per gli immigrati e schedatura dei clochard. Così si tagliano i diritti dei più poveri. Il complesso delle misure disegna una strategia e un’ideologia affidate a un sistema di intimidazione ed esclusione. Questi i punti più significativi. La schedatura dei clochard Si istituisce il registro delle persone che non hanno fissa dimora, rimettendone a un mero decreto del Ministro dell’interno la disciplina di funzionamento. La norma contrasta con il principio di eguaglianza, assoggettando a una sorta di schedatura persone per il solo fatto di essere «senza fissa dimora». Non si specificano poi le finalità che dovrebbero legittimare questo trattamento discriminatorio, gravemente lesivo della dignità personale. Le ronde e il presidio Gli enti locali potranno avvalersi «della collaborazione …

«Gli studenti riscoprono Mirafiori “Non si vedevano da trent’anni”», di Curzio Maltese

Gli universitari davanti ai cancelli della fabbrica torinese. Incontro con gli operai Solo i più anziani si fermano a parlare, i giovani scivolano muti sotto la pioggia. TORINO – «Guarda, gli studenti! Trent´anni che non ne vedevo uno ai cancelli di Mirafiori. Dove siete stati, ragazzi?». Patrizia, operaia al reparto cambi, esce dal turno del mattino e va incontro al drappello di studenti col megafono come andasse incontro ai suoi vent´anni. È passata tanta storia davanti al cancello 20 di Mirafiori ed è trascorsa la sua vita. «Cinquantaquattro anni, trentaquattro in Fiat. Questo, se Dio vuole, è l´ultimo». Sono tanti gli operai a fermarsi, con sorpresa, al volantinaggio degli universitari torinesi. Ma sono soltanto gli anziani. I giovani, un centinaio, si stringono nei giubbotti e scivolano muti sotto la pioggia, verso il tram, casa, letto. Da lontano sembrava una scena d´altri tempi. Il fiorire di ombrelli all´uscita del turno, gli studenti col megafono, il solito cielo livido, l´eterno odore di ferrovia, le facce stanche e quelle incazzate. Da vicino si capisce che sono passati trent´anni …

Immigrati, schiaffo della Ue all’Italia: “Contrari al principio di uguaglianza”, di Paolo Soldini

La Commissione di Bruxelles chiede chiarimenti al governo Berlusconi. Nel mirino il ministro dell’Economia per la Finanziaria che si dimostra contraria alle norme europee sull’integrazione. Nuovo sganassone dell’Unione europea al governo italiano. Dopo la fitta corrispondenza che ha portato il ministro Maroni a una clamorosa marcia indietro sul “pacchetto sicurezza”, a Palazzo Chigi e al Viminale, dove debbono aver creato speciali uffici postali per smaltire le lettere con “richieste di chiarimenti” inviate dalla Commissione, è arrivata un’altra pioggia di letterine pepate. Stavolta non è solo il ministro dell’Interno al centro dell’attenzione: ci sono anche il suo collega all’economia Tremonti, il consiglio dei ministri nella sua interezza e il garrulo titolare del dicastero dei rapporti con l’Unione europea, che non si capisce perché prenda ancora lo stipendio visto che praticamente ormai da Roma non arriva a Bruxelles provvedimento che non sia contrario alle norme dell’Unione. Nel mirino del commissario alla Giustizia Barrot, che pure in passato ha fatto di tutto (forse anche troppo) per non litigare con il governo italiano è finita la legge 133 del …

Universita’, On. Ghizzoni: “ci preoccupa utilizzo fondi Fas, chiediamo al Ministro rassicurazioni per scongiurare penalizzazione meridione”

L’utilizzo di 200 milioni del Fas per coprire parte degli interventi contenuti nel decreto università varato ieri dal Consiglio dei ministri “preoccupa” la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, che chiede “rassicurazioni” al Ministro Gelmini sull’uso dei fondi. “Sarebbe paradossale – sostiene la deputata democratica – che le risorse per le aree sottoutilizzate andassero a finanziare interventi nelle università dei grandi centri sviluppati del paese. Se così fosse, in un modo o nell’altro, sarebbero proprio gli atenei meridionali a risultarne penalizzati”. La deputata chiede pertanto al ministro di  “utilizzare forme di copertura ‘più sicure’ guardando gli emendamenti del Pd presentati alla finanziaria, che saranno in discussione la prossima settimana alla Camera e che vanno nella stessa direzione delle norme approvate ieri dal Consiglio dei ministri. Proprio per questo – prosegue – ancora non riusciamo a comprendere quali ragioni abbiano finora portato il governo a respingere in modo pregiudiziale tutte le nostre proposte. In ogni caso – precisa – apprezziamo il passo indietro del ministro Gelmini sul finanziamento del diritto allo studio …

Università, On. Ghizzoni: decreto lascia aperto “problema tagli”

“Nel merito ci riserviamo di valutare quando avremo il testo scritto. Certo che dalle parole pronunciate dal ministro Gelmini in conferenza stampa resta invariata la preoccupazione sui tagli  visto che quelli sul 2010 rimangono immutati e rendono a quella data impossibile la funzionalità degli atenei”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, che aggiunge: “su questo tema il ministro non può cavarsela dicendo che c’è un anno di tempo perché, come sappiamo, si tratta di una manovra triennale e gli atenei devono programmare il proprio bilancio 2010 nell’autunno del prossimo anno. Inoltre – prosegue – stupisce che il ministro si fregi di aver trovato 500 milioni di euro aggiuntivi da poter restituire alle università virtuose, quando invece quei fondi sono quelli che il governo Prodi aveva inserito nella finanziaria dello scorso anno per il triennio 2007-2009 per dare seguito al ‘Patto per l’università’ siglato nell’agosto del 2007. In sostanza, il decreto lascia aperto il problema dei tagli e anche i fondi previsti per le borse di studio sono solo …