Mese: Ottobre 2008

Italia, On. Lolli: “Sbagliato sminuire gli incidenti di Sofia”

“Gli incidenti provocati ieri a Sofia da estremisti di destra travestiti da tifosi italiani sono episodi gravissimi che non vanno in nessun modo sminuiti. Suscitano in questo senso molte perplessità le dichiarazioni rilasciate dal direttore dell’Osservatoroi del Viminale che ci auguriamo vivamente sia stato male interpretato. Sostenere che i cori inneggianti al duce e i saluti fascisti non sono un reato in Bulgaria potrebbe suonare come una sorta di inaccettabile sdoganamento a un gruppo che non solo si è reso responsabile di una folle e anacronistica gazzarra ma ha anche provocato un danno serio che all’immagine dell’intero Paese. Azzardare ragionamenti in punta di diritto al cospetto di simili episodi è profondamente sbagliato e induce a preoccupazioni per quello che potrà accadere nelle prossime trasferte della nazionale. Siamo certi che tutte le istituzioni preposte a prendere provvedimenti su quanto accaduto in Bulgaria sapranno trovare le giuste contromisure affinché lo spettacolo indegno a cui siamo stati costretti ad assistere ieri non si ripeta mai più. La nazionale italiana e la maglia azzurra sono un patrimonio di tutti …

Lavoro, Damiano: “Normativa governo mette a rischio 60mila posti in P.A.”

Dichiarazione di Cesare Damiano, viceministro del governo ombra del PD. “Quando si parla di precari nella P.A. è bene ricordare che non ci sono solo quelli del settore della ricerca, bensì tutti coloro che lavorano nella stessa P.A.. Nel caso di una mancata conferma di questi precari una stima attendibile parla di un impatto occupazionale negativo di circa 60mila persone. Per questo è necessario mantenere la vecchia normativa per consentire un assorbimento graduale di questi lavoratori, indispensabili per il funzionamento dei servizi. Le norme che invece il Governo introduce peggiorano la situazione precedente. Quello che noi chiediamo è che il Governo ritiri il suo emendamento. Per quanto riguarda la norma sui contratti a termine, da me introdotta per i settori privati nel protocollo sul welfare e condivisa da tutte le parti sociali, essa si proponeva di salvaguardare l’occupazione. Precisamente si prevedeva che dopo 36 mesi di attività con contratto a termine ed una sola proroga di 8 mesi, frutto di un avviso comune delle parti sociali, si stabilizzassero i lavoratori non lasciandoli a casa come …

“Tre scialuppe contro il naufragio”, di Stefano Fassina

Dietro la crisi della finanza, c’è la crisi dell’economia reale. L’occupazione, i redditi dei lavoratori e dei pensionati, i consumi delle famiglie, gli investimenti delle imprese sono al centro della tempesta. Una tempesta scatenata dalle difficoltà delle persone in carne ed ossa, non dall’impazzimento della borsa globale, aperta 24 ore su 24 da Tokyo a New York, via Shanghai, Hong Kong, Mosca, Londra, Parigi, Milano, Rio de Janeiro, Città del Messico. Come è accaduto tutto questo? Il motore truccato dalla finanza ha incominciato ad incepparsi quando la Federal Reserve, seguita inevitabilmente dalle altre banche centrali dell’occidente, a partire dalla fine del 2005, è stata costretta ad innalzare i tassi di interesse a causa dell’insostenibile livello raggiunto dal debito estero degli Stati Uniti. Aumenti delle rate per mutui e carte di credito, quindi. Poi, l’impennata dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari ha ulteriormente morso i bilanci delle famiglie. Non a caso la scintilla dell’incendio della foresta è stata prodotta dai mutui subprime, i prestiti ad elevatissimi tassi variabili dati alle famiglie messe peggio in termini …

“In 500mila, per fermare la distruzione della scuola”, di Maristella Iervasi

Uno striscione per tutta l’Italia: «Non è che l’inizio». E gli studenti delle superiori hanno «occupato» le città per «suonare» lo «sconcerto» alla Gelmini. Da Torino a Lentini (Siracusa) in 500mila (Uds, Rete e gli universitari dell’Udu) hanno «bocciato» i tagli all’istruzione e il voto in condotta che fa media per la bocciatura nella ricetta «Gelmini-Tremonti». Mentre alle elementari non cessa la battaglia contro il maestro unico: «Giù le mani dalla scuola pubblica» è lo slogan-bandiera di protesta che sventolerà da oggi dalle finestre delle case dei cittadini. Walter Veltroni, leader del Pd: «Dagli studenti una grande prova di maturità. Stiamo con loro e con tutti i protagonisti della scuola. La manifestazione del 25 ottobre che il Pd ha promosso, sarà una nuova occasione di lotta contro la scuola che piace a questo governo e che non piace agli italiani». Fulvio Fammoni, segretario confederale Cgil: «Un grandissimo successo». L’Associazione «Libera»: «Scuola pubblica, presidio di legalità». Nelle metropoli i cortei più numerosi. Balli e canti a Roma (50mila) con l’«occupazione» della gradinata del ministero e dei …

Scuola, On. Ghizzoni: “Nuovo blitz del governo”

“Ancora una volta il governo inserisce una norma sulla scuola in un provvedimento ad essa estraneo. Adesso è di scena la chiusura delle scuole, denominata in burocratese ‘ridimensionamento delle istituzioni scolastiche’ che è stata inserita nel decreto sul contenimento della spesa sanitaria. Un vero e proprio blitz per dare una forte accelerazione al ridimensionamento della rete scolastica già previsto dalla manovra d’estate”. Lo ha detto l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera. Con questo pasticcio di decreti il governo conferma il proprio orientamento di ridurre e contenere la spesa sulla scuola per fare cassa a danno dell’educazione pubblica. Ma c’è di più. Il nuovo testo è un vero e proprio attacco alle prerogative delle Regioni e degli enti locali ai quali spetta la definizione della rete scolastica. Come se non bastasse il governo ha previsto anche il commissariamento delle Regione che non raggiungono i risultati richiesti. Ogni atto del governo Berlusconi è centralista e questa volta oltre ad andare contro alla autonomia scolastica prevista dalla Costituzione, esplicita il proprio fastidio verso le …

Scuola, Ghizzoni: “Governo non ha conquistato fiducia studenti”

“Il governo potra’ pure ottenere la fiducia della sua maggioranza ma di certo non ha conquistato la fiducia del mondo della scuola che oggi alla manifestazione studentesca ha fatto sentire l’insofferenza per la ‘ricetta’ Gelmini-Tremonti”. Lo afferma la capogruppo della commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni. La grande partecipazione “e’ la dimostrazione che non si puo’ intervenire in un ambito cosi’ delicato e strategico come quello della istruzione e della conoscenza- aggiunge- senza il coinvolgimento di chi nella scuola lavora studia e fa ricerca”. E conclude la parlamentare: “Lo spazio per un ripensamento c’e’ ancora al Senato speriamo che il ministro Gelmini sappia cogliere questa occasione per correggere una legge ideologica, inutile e inadeguata ad affrontare concretamente i problemi della scuola italiana”. Com/Sca/ Dire, 10 ottobre 2008

“Il ritorno dello Stato (di necessità)”, di Ilvo Diamanti

C’è di che stropicciarsi gli occhi (e le orecchie) a leggere i titoli dei giornali di questi giorni. A sentire i discorsi dei leader. Politici, imprenditori, imprenditori politici e politici imprenditori. Presidenti della Repubblica e di Banche internazionali – europee, americane e quant’altro. Super-ministri del tesoro e delle finanze. Tutti quanti a invocare una nuova divinità, che, tuttavia, fa riemergere dalla nostra memoria qualche traccia, qualche ricordo. Ne avevamo sentito parlare altre volte, un tempo. Pare. Forse. Ma non ne siamo sicuri. Lo Stato. Rammentate: lo Stato? Proprio lui. Quello che non poteva neppure essere pronunciato senza venire sommerso dalla riprovazione pubblica (pardon: generale). Lo Stato. Caduto in disgrazia dopo gli anni Ottanta. E negli anni Novanta: innominabile. L’unico “stato” possibile: il participio passato del verbo essere. Appunto: lo Stato? E’ stato. Lo Stato imprenditore, lo Stato padrone. Che salva le aziende decotte. Lo Stato che fa i panettoni. Lo Stato che controlla i telefoni. E le poste. E le ferrovie. E la luce elettrica. Innominabile. Indicibile. Scacciato e sepolto dal Mercato. Dal Privato. Principio …