Pubblichiamo l’articolo comparso su www.unita.it relativo alle nuove affermazioni di Berlusconi e le repliche di Veltroni e Finocchiaro diffuse dalle agenzie di stampa
Tra due ore, forse, le avrà già smentite. Ma di prima mattina, le parole di Berlusconi contro chi sta protestando contro il decreto Gelmini suonano dure. «Tra i manifestanti ci sono gruppi di facinorosi – ha tuonato il presidente del Consiglio – Hanno l’appoggio dell’estrema sinistra e dei giornali». Deve aver dormito male Berlusconi, o forse giovedì sera deve aver visto alla televisione quella massa di «facinorosi» che da Torino a Palermo ce l’ha con lui: mamme e papà, ragazzi dalla faccia pulita, maestri e professori. Tutti a dire che l’idea del maestro unico e i tagli alle università sono una delle cose più nefaste che possano capitare alla scuola pubblica italiana. Non è bastato l’appello del segretario del Pd Walter Veltroni che giovedì ha chiesto al governo di fare una cosa di buon senso: ritirare il decreto e riaprire un tavolo di discussione con chi a scuola ci lavora o ci va tutti i giorni.
Dicevamo, forse il premier dirà che lui la parola «facinorosi» non l’ha mai pronunciata. Così come giovedì si ostinava: «Mai detto polizia. Non ho mai detto polizia nelle scuole, non l’ho neppure pensato. Ancora una volta è un divorzio fra mezzi di informazione e verità». Insomma, è sempre colpa dei giornalisti che lo capiscono male. Smentita o meno, comunque, giovedì sera dal vertice convocato ad hoc dal Viminale sono arrivate le direttive: fermezza contro ogni degenerazione violenza, richiamo a presidi e rettori affinché abbiano una posizione chiara su quanto accade all’interno di scuole e atenei per consentire la continuità didattica.
In generale, comunque, la mobilitazione di studenti, insegnanti, ricercatori e genitori, dalle elementari all’università passando per i licei, è proseguita. Anzi. Si è registrata un escalation delle occupazioni, senza tuttavia interrompere nella gran parte dei casi le attività didattiche, proposte magari in maniera alternativa. Una modalità fortemente caldeggiata anche dai rettori che, al termine della loro consueta assemblea, hanno stilato un documento nel quale si auspica, appunto, che vengano «garantiti gli spazi per il libero confronto con e tra gli studenti, senza interrompere le attività istituzionali didattiche e di ricerca».
A Roma, un corteo di 30 mila, universitari e non, è arrivato fin sotto il Senato: la polizia era schierata in assetto antisommossa, ma nessuno ha urlato slogan contro gli agenti. Le maleparole erano tutte contro lassù, contro quell’Aula dove la maggioranza sta riscrivendo le regole senza chiedere aiuto a nessuno. Intanto il Pd ha raggiunto un primo risultato: «Siamo riusciti ad ottenere il rinvio dell’esame del decreto Gelmini – spiegano i senatori Franca Biondelli, Paolo Nerozzi e Vincenzo Vita – Speriamo che tra ostruzionismo parlamentare e proteste di studenti, docenti e famiglie il governo si ravveda».
Roma, 24 ott. (Adnkronos) – Ci sono i facinorosi tra gli studenti che protestano contro il dl Gelmini? Il segretario del Pd, Walter Veltroni, sospende il giudizio sulle ultime affermazioni del presidente del Consiglio. “Non so cosa dire, non so a chi possa riferirsi. Faccio fatica a seguire Berlusconi -dichiara Veltroni intervistato dall’emittente Radio Radio- e’ inutile commentare queste cose… si aspetta la smentita e tutti facciamo prima. Tutti facciamo meno fatica”.
“Berlusconi dice da mesi che non si puo’ dialogare con noi.
Anzi, lo fa da mesi. Per dialogare bisogna essere in due, altrimenti di quale dialogo parliamo? A me non sembra ci sia alcuna intenzione di dialogare, basta ricordarsi cosa ci e’ stato risposto quando abbiamo offerto la nostra disponibilita’ a collaborare in Parlamento come opposizione per affrontare la grave crisi finanziaria internazionale: la risposta e’ stata ‘me ne frego’. Allora cosa vuoi dire quando qualcuno ti risponde cosi’… Poi, naturalmente, come sempre, Berlusconi lo ha smentito. Qui da noi succede cosi’: il presidente del Consiglio -conclude Veltroni– prima dice una cosa e poi la smentisce”.
SCUOLA. FINOCCHIARO: STUDENTI FACINOROSI? PREMIER PARLI DI MERITO
(DIRE) Roma, 24 ott. – “Ieri gli studenti erano strumentalizzati e bugiardi, oggi sono dei facinorosi. La verita’ e’ che c’e’ un ampio movimento di protesta formato da famiglie, professori e docenti di diversa collocazione politica”. Cosi’ Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, commenta le ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi sulla scuola.
Finocchiaro sottolinea che la protesta “riguarda i tagli alla scuola e all’universita’ e contro una riforma che non serve a migliorare la scuola ma solo per le compatibilita’ di bilancio.
Berlusconi dovrebbe parlare di questo, dovrebbe parlare del merito”.
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