L’allarme dei parlamentari del Pd modenese Ghizzoni, Levi e Miglioli: “Il governo colpirà duramente anche il sistema sanitario,ci sono rischi oggettivi per la nostra provincia”
“Modena potrebbe rischiare tagli pesantissimi sul suo sistema sanitario, a farne le spese gli intereventi di ammodernamento della rete ospedaliera e sanitaria”. L’allarme è dei parlamentari del Pd di Modena Manuela Ghizzoni, Franco Ricardo Levi e Ivano Miglioli. “La scure del Governo rischia di calare anche sui malati – affermano in una nota i parlamentari del Pd – e la “cura” Tremonti colpirà duramente il sistema sanitario modenese, oltre che quello nazionale”. Nel bilancio dello Stato per il 2009, all’esame della Camera, hanno preso corpo con “crudezza” i tagli previsti dalla manovra d’estate: tra questi appare con tutta la sua gravità quello che ha decurtato drasticamente il fondo per l’edilizia sanitaria. Del miliardo e 600 milioni previsti dall’ultima finanziaria del Governo Prodi, e già iscritti in bilancio, dopo la “cura” di Tremonti imposta a luglio non restano che pochi spiccioli: solo 403 milioni. La conseguenza per gli interventi regionali e provinciali già in corso d’opera è gravissima. La proporzione del taglio è tale che, anche su Modena, si rifletterà probabilmente con una decurtazione del fondo di milioni di euro. Ultima nota negativa: i 6.775 miliardi di euro, e disponibili per il programma di investimenti in sanità, non sono ancora iscritti in bilancio e quindi non sono utilizzabili per interventi strutturali e tecnologici. “Scelte scellerate a fronte di una rete ospedaliera e sanitaria “vecchia”, il cui ammodernamento non è più procrastinabile – aggiungono Ghizzoni, Levi e Miglioli – per questa ragione abbiamo sottoscritto l’interpellanza urgente presentata da Livia Turco al ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali per sapere dal Governo quali misure intenda assumere affinché siano garantite le risorse finanziarie precedentemente destinate ai programmi d’edilizia sanitaria per l’anno 2008 e per gli anni successivi – e concludono – dopo la scuola e l’università, un altro pezzo del nostro sistema di welfare è sottoposto a un duro colpo dal Governo Berlusconi, che evidentemente non intende assumere il dettato dell’art. 32 della Costituzione come un priorità: ‘la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività’”
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