“Silvio, Cesare e il Nuovo Impero”, di Marco Panara
Non c’erano riusciti la Democrazia Cristiana dei tempi d’oro e neanche Bettino Craxi al suo massimo fulgore. Ma allora dall’altra parte c’era Enrico Cuccia a presidiare il fortino. Oggi dall’altra parte c’è Cesare Geronzi, e Silvio Berlusconi non è solo un politico potentissimo ma anche un ricco imprenditore. E’ accaduto, l’algida Mediobanca ha un colore, che somiglia molto all’azzurro berlusconiano. Non prenderà ordini, questo a quei livelli non succede, ma interpreterà le strategie, accompagnerà le operazioni e, quel che più conta, condividerà i nemici. Ci ha messo 14 anni, ma alla fine, complice anche una crisi finanziaria senza precedenti, il presidente del consiglio, già al centro del sistema politico, si è messo al centro anche della ragnatela del potere economico. E se Mediobanca è la conquista più grossa, non è certo la sola. Le crisi economiche indeboliscono i governi, perché perdono il consenso della popolazione, quelle finanziarie invece li rafforzano, perché banchieri e grandi imprenditori hanno bisogno dei soldi dello stato, della protezione dello stato, e a decidere se darli, come darli e a chi …