Giorno: 6 Ottobre 2008

Scuola, Pd On. Ghizzoni: “fiducia svilisce il parlamento”

Governo e maggioranza non vogliono dialogare con paese “Come ampiamente previsto, il governo ricorrerà al voto di fiducia per approvare il decreto Gelmini. E’ un fatto molto grave, che svilisce il ruolo del parlamento e che conferma quanto il governo e la maggioranza non abbiano alcuna intenzione di dialogare con il paese su un tema così importante e strategico”.  Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, commentando l’imminente richiesta della fiducia del governo sul decreto Gelmini. “Il Pd – prosegue Ghizzoni – si è presentato a tutte le sedute della commissione e dell’aula con spirito costruttivo. Abbiamo illustrato le nostre proposte modificative e migliorative del decreto, ma abbiamo registrato sempre una chiusura a riccio dell’esecutivo. Un irrigidimento del tutto ingiustificato se non per il fatto che questo testo, che tutti si ostinano a chiamare ‘testo Gelmini’, in realtà è stato scritto dal ministro dell’economia che, si presume, non ha autorizzato il ministro Gelmini a modificarne una virgola”. “Il Pd – conclude – ha un giudizio molto severo su un …

News Letter n°1

Deputata della Repubblica Italiana – XVI legislatura circoscrizione Emilia-Romagna    Ottobre 2008  n°2 www.manuelaghizzoni.it C ara amica, caro amico, il decreto Gelmini che ripristina il maestro unico e riduce il tempo scuola a 24 ore settimanali sta per essere convertito in legge. Purtroppo l’ipotesi che il Governo imponesse l’ennesima volta la fiducia si  è confermata una “triste” realtà. La protesta crescente nel Paese e nelle scuole, il dissenso di associazioni e pedagogisti, la battaglia parlamentare condotta dal Partito democratico non hanno trovato ascolto nella maggioranza, che ha respinto anche le misure migliorative che abbiamo proposto. Di seguito troverai il resoconto parlamentare della discussione generale sul provvedimento e gli interventi sul complesso degli emendamenti. Vi troverai anche alcuni interventi e riflessioni sul decreto apparse delle scorse settimane. Sono convinta, come ho già avuto modo di sostenere, che se in democrazia è necessario decidere, non tutto il decisionismo è sempre democratico. E a me appare in pessime condizioni di salute un sistema di potere che si regge solo sulla prepotenza dei numeri e dei voti di fiducia e …

“La penisola della paura dove la tolleranza fa perdere consensi”, di Ilvo Diamanti

Il contagio razzista ha coinvolto l’Italia. Perlomeno: nel linguaggio pubblico. Fino a ieri l’altro era un tabù. Ora, invece, le autorità religiose e politiche ne parlano esplicitamente. Il Papa, il presidente della Repubblica e perfino quello della Camera, Gianfranco Fini. Leader di destra. Perfino il sindaco di Roma, Alemanno, che ha espresso le scuse della città a un cittadino cinese, malmenato nei giorni scorsi da un gruppo di bulletti. Dunque, il tabù si è rotto. Oggi a denunciare il razzismo degli italiani non sono esclusivamente i “soliti noti”. Sinistra radicale, no global, cattolici solidali. Giornali come il Manifesto e Famiglia Cristiana. Ma ciò solleva il rischio opposto. Scivolare dalla drammatizzazione alla banalizzazione. “Allarme siam razzisti?” No, se intendiamo definire, in questo modo, l’orientamento e il comportamento degli italiani. O meglio: il razzismo c’è, in Italia, come nel resto d’Europa. Dove gli episodi di intolleranza sono numerosi e violenti, anche più che da noi. In Gran Bretagna, in Francia, in Germania, in Belgio, in Spagna. D’altronde, l’importanza del fenomeno è sottolineato dai successi elettorali di formazioni …