Umberto Galimberti, ordinario di Filosofia della storia e di psicologia dinamica all’Universita’ Ca’ Foscari di Venezia e autore di numerosi libri, al forum ‘L’emergenza educativa’ organizzato a Venezia dai Giovani imprenditori di Confcommercio boccia la riforma proposta dal ministro dell’Istruzione Gelmini.
“La scuola elementare e’ forse la migliore – spiega Galimberti – il maestro unico non potrebbe mai rispondere alle necessita’ della nostra societa”.
Oggi abbiamo bisogno di competenze scientifiche, informatiche, linguistiche. La scuola elementare va diversificata, se e’ vero che, come sostengono i genetisti, a 10 anni le curiosita’ si esauriscono, o le facciamo acquisire sui banchi delle elementari o non le recuperiamo piu’. Inoltre, il multiculturalismo sara’ il futuro della nostra societa’, i bambini vanno educati a mettersi in relazione con cio’ che e’ diverso da se’. Per Galimberti i problemi sono anche le famiglie di oggi, perche’ si mettono in conflitto con maestri e professori. “Educare significa seguire la crescita emotiva. E non si puo’ certo chiedere a un professore che guadagna 1500 euro al mese di occuparsi anche dei problemi emotivi dei propri studenti. Ma resta il fatto che in Italia ogni giorno si suicidano 3 giovani”. Non va meglio ai ‘prof’: “Per insegnare non basta la padronanza della materia – continua Galimberti – bisogna avere capacita’ di comunicazione e di plagio, bisogna essere carismatici per insegnare. Invece la categoria degli insegnanti e’ la prima per assunzione di antidepressivi”.
L’autore de ‘L’ospite inquietante’ vorrebbe la reintroduzione di verifiche, ‘perche’ altrimenti neghiamo l’identita’ delle persone’ e boccia gli esami a quiz: “Cosi’ non si sviluppa l’intelligenza, lo si fa insegnando ai ragazzi a fare le sintesi. Del resto anche all’Universita’ i professori non vengono selezionati per merito, ma per traffici vari, questa e’ la vecchia tradizione italiana”.
Pubblicato il 19 Settembre 2008