L’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo PD nella commissione Cultura e Istruzione della Camera, commenta l’attacco di Umberto Bossi al ministro dell’Istruzione Gelmini. Ecco il testo della sua dichiarazione.
“Stando a ciò che compare oggi sui giornali, verrebbe da dire che se noi, opposizione, chiediamo le dimissioni del ministro Gelmini tramite Bersani, loro, maggioranza, pensano siano opportune. Umberto Bossi, nel suo attacco alla Gelmini, di fatto conferma come il decreto, oltre a non essere stato preceduto da nessun dibattito, non sia fondato su nessuna riflessione sul modello educativo e sia privo di qualsiasi preoccupazione pedagogica sul maestro unico.
Il decreto nasce esclusivamente dall’intenzione di fare cassa con la scuola. La Gelmini svolge di fatto un lavoro ragionieristico per conto del capoufficio Tremonti. Lei stessa, nelle sue numerose interviste, lo ammette. Si tratta di ridurre il personale, è il suo continuo refrain. Peraltro, per inciso, segnalo che tra le tante falsità che circolano in questi giorni, una è nota a tutti i genitori che hanno bambini che frequentano la scuola primaria a modulo. Si è detto che nel modulo in ogni classe ci sono tre insegnanti. In realtà sono tre su due classi, ossia 1,5 a sezione. Detto questo, proviamo a capire la ragione di questa ennesima polemica interna all’esecutivo.
In realtà, la posizione della Lega in commissione scuola è sempre stata favorevole al maestro unico. Bossi si sta solo preparando al rimpastino previsto per le prossime settimana, quando verranno distribuiti e assegnati alcuni posti da sottosegretario, e ha posizionato la Lega sul fronte del ministero dell’istruzione. Ecco la natura vera dello scontro. Non a caso la Gelmini ricorre al suo principale Tremonti per difendere la sua scelta. Perché il potente ministro dell’Economia, oltre ad essere il forzista più amato da Bossi, è oggi la figura di collegamento tra la Lega e Forza Italia (di An si erano perse le tracce dopo le immersioni nelle acque di Giannutri, l’area protetta del Parco dell’Arcipelago Toscano: le abbiamo purtroppo ritrovate in insostenibili attestazioni di stima ai ragazzi di Salò). Si riduce insomma tutto ad un problema di poltrone. Che amarezza per la scuola!! E per le famiglie che pagheranno duramente queste scelte”.
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