“Sul Fisco federale sarà autunno caldo”, di Ugo Magri
Sul federalismo il governo va incontro ai guai. Fanno gli scongiuri, sottovoce, perfino ministri solitamente impassibili. Non per le uscite di Bossi, che ogni tanto si libera del cordone sanitario berlusconiano (l’ha appena fatto a Ferragosto dichiarando di voler resuscitare l’Ici). Ma, spiegano dalle parti del Cavaliere, per l’ingorda fretta con cui la Lega pretende di incassare gli utili della partecipazione al governo. C’è una frenesia leghista, cui fa da contraltare la prudenza del premier, conscio delle difficoltà. In pubblico viene professato ottimismo. Si sostiene che sul federalismo fiscale la strada è in discesa. Anzi, già ci sarebbe un testo scritto, i 19 articoli che Calderoli ha messo sotto il naso di Bossi e di Tremonti sabato sera a Ponte di Legno, ricevendone una benedizione. Non è propriamente così: esiste sì la bozza Calderoli, però ancora manca un testo del governo. I ministri competenti sono almeno cinque. Al terzetto appena citato bisogna aggiungere Ronchi (Politiche europee) per conto di Fini. E Fitto, Rapporti con le Regioni. Fitto in particolare esercita un ruolo di cui più …