Tremonti, novella «Maga Magò» della scuola italiana
Va molto di moda, tra i ministri del governo Berlusconi, propinare pillole di saggezza sulla scuola. Questa settimana, le esternazioni di Gelmini ci hanno informati – dopo il voto di condotta e dopo i grembiulini – di quanto sia fondante nell’interpretazione del suo mandato ministeriale il problema dei compiti per le vacanze; nonché di quanto un sano approccio conservatore sia l’unico in grado di sanare i problemi della scuola italiana. Problemi che, considerate le sue principali preoccupazioni, il ministro ha evidentemente molto presenti. È poi stata la volta di Tremonti: con una lunga intervista a La Padania, Tremonti ha propinato formule come una (antipatica) Maga Magò. Perché, a differenza di quel personaggio bonario, pacioccone e un po’ bizzarro, il ministro dell’Economia è violento ed approssimativo. Ma, si sa, sulla scuola ognuno è autorizzato ad esprimere giudizi definitivi. Due i temi principali – «i due mali» – dell’intervista: la valutazione e i libri di testo. Minimo comune denominatore: l’odio per il ’68. Che c’azzecca? direbbe qualcuno. Al ’68 Tremonti fa risalire l’inizio di ogni male: la …