Mese: Luglio 2008

On. Ghizzoni: “Università, la sola preoccupazione del governo è tagliare”

“Intervenire sul sistema scolastico e universitario con la sola preoccupazione di tagliare tradisce una prevenzione ideologica nei confronti del sistema pubblico di istruzione e formazione”. E’ quanto sostiene l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo PD nella commissione Istruzione e Cultura della Camera che questa mattina ha partecipato a Bologna a un incontro con i Rettori dei quattro Atenei dell’Emilia-Romagna. Al centro dell’incontro i provvedimenti del governo e i tagli all’università contenuti nella manovra finanziaria di Tremonti. “Quello che emerge dalla mobilitazione avviata dagli Atenei – spiega la parlamentare del PD – è la richiesta di un ripensamento dei provvedimenti annunciati e la predisposizione di un piano che finalmente ponga al centro della politica universitaria autonomia, responsabilità e valutazione. Una richiesta che ci vede pienamente concordi ma che va in direzione diametralmente opposta a quanto previsto dalla manovra del governo”. Il provvedimento del governo prevede un limite al turn over delle assunzioni del personale pari al 20% delle cessazioni dal servizio verificatesi l’anno precedente. Questo vuol dire che per assumere un giovane ricercatore occorrerà attendere che siano andati …

On. Ghizzoni: “Sul reclutamento dei docenti e sui precari manteniamo la nostra opposizione al centro-destra”

E’ con stupore e incredulità che ho letto su “La Stampa” di sabato 19 luglio un articolo a firma Raffaello Masci nel quale si sostiene che vi sarebbe un’intesa tra maggioranza e opposizione sulla riforma della scuola e in particolare sul reclutamento dei docenti e sui nuovi organi della scuola. Le cose non stanno affatto così. Lo testimoniano le nostre prese di posizione in 7^ Commissione della Camera in merito alla proposta di legge Aprea (esponente della maggioranza) e le due proposte di legge a firma De Torre e De Pasquale (esponenti del Partito Democratico) che sintetizzano la nostra politica circa gli organi collegiali per la scuola italiana del XXI secolo, la formazione e il reclutamento dei docenti. Su questo ultimo tema, il Partito Democratico ha idee molto lontane dal progetto del centro-destra. Innanzitutto noi abbiamo l’obiettivo di sconfiggere il precariato. In questo senso la politica del Governo Prodi è stata chiara: a fianco di nuove modalità per l’ingresso in ruolo dei docenti, è stato definito e avviato un piano straordinario di assunzioni al fine di …

Il governo ai Comuni: “Raddoppiate le tasse”

I soldi non bastano. Sui provvedimenti economici del governo arriva la bocciatura di Regioni, Province, Comuni e Comunità montane, ma anche di medici e dirigenti sanitari. Al centro delle proteste sia l’abolizione dell’Ici che i tagli previsti dalla finanziaria. Il presidente dell’Associazione comuni italiani, Leonardo Domenici, definisce la manovra «eccessiva», perché carica di un miliardo e 340 milioni le spalle degli enti comunali. Esisterebbero, dunque, tutte le ragioni per essere preoccupati per il 2008, soprattutto per la questione del rimborso Ici. Le cifre parlano chiaro: la tassa portava nelle casse di comuni 3,2 miliardi di euro, mentre nel decreto viene messo a disposizione un miliardo e 700 milioni, oltre ai 904 previsti dalla Finanziaria 2008. Il sottosegretario all’Economia Daniele Molgora ha cercato di rassicurare tutti. Prima con l’annuncio di 490 milioni per coprire le mancate entrate Ici sancite dal precedente Governo. Poi con la promessa che a settembre, nella riforma del federalismo fiscale, sarà possibile «arrivare a una o due imposte comunali sugli immobili». Ma per i Comuni non è sufficiente. Anche perché, ricordano, nella generale …

L’on. Manuela Ghizzoni interviene alla Camera sulla conversione in legge del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112

Signor Presidente, Sottosegretario Vegas, onorevoli colleghi, in premessa vorrei esprimere una valutazione sul vettore normativo, cioè il decreto legge, scelto dal Governo per anticipare a metà anno gran parte della manovra di finanza pubblica. Come Partito Democratico stigmatizziamo tale scelta del Governo. Le modalità e i tempi contratti di conversione del decreto in legge, infatti, impediscono di affrontare compiutamente la dimensione e la rilevanza economica e sociale delle misure contenute nel provvedimento. Con la decretazione d’urgenza, i componenti delle commissioni permanenti sono esautorati dal vagliare approfonditamente le materie di propria competenza e la sorte di una discussione limitata tocca anche a norme di carattere ordinamentale contenute nel decreto. Ve ne sono alcune, ad esempio, che riguardano istruzione e università. Si tratta, senza tema di essere smentiti, di riforme occulte, i cui esiti però non potranno essere dissimulati, poiché incideranno pesantemente sugli attuali e soprattutto sui futuri assetti della scuola pubblica e del sistema universitario e della ricerca. Ancora, la scelta del decreto legge non consente la predisposizione a quel clima di dialogo e di condivisione …

“La manovra che abbatte”, di Laura Pennacchi

No, della manovra di finanza pubblica appena arrivata in aula alla Camera e su cui è pressocché certa l’immediata apposizione del voto di fiducia, non basta dire che è “mediocre” e “rassegnata”. È ora possibile guardare a ciò a cui siamo di fronte nel suo profilo complessivo e coglierne il “segno ispiratore”, il quale contiene molta asprezza e determinazione nel senso di un decisionismo autoritario con cascami compassionevoli, assai lontano da quell’”attegiamento pragmatico” propizievole per “significativi apporti delle opposizioni” che taluno (si veda M. Salvati, L’occasione del riformismo in Corriere della sera del 23 giugno) aveva voluto vedervi. Di fronte al monstrum – istituzionale e politico – che si profila appaiono stupefacenti le alte grida di elogi – per l’innovatività, la tempestività, la capacità d’anticipazione – che si sono levate, all’atto del varo della manovra, così stridenti con gli atti effettivi e i testi scritti da far sorgere il dubbio che fossero in un certo senso “a prescindere”, al di fuori cioè di una consapevolezza reale e di una lettura effettiva. Del resto, a rendere …

Sicurezza, il bluff della destra. Forze dell’ordine in piazza contro i tagli. Veltroni: “Dal governo solo chiacchere”

E la chiamano sicurezza. Il governo vara una manovra economica che detterà la linea in materia di spesa e tagli per i prossimi tre anni, e in questo piano inserisce la decurtazione dei fondi dedicati alle forze dell’ordine. Ebbene sì. Anche l’altro “tema forte” della destra degli ultimi due anni si rivela un grande bluff. Dopo la mancata diminuzione della pressione fiscale – nelle promesse della campagna elettorale doveva essere portata al di sotto del 40% e invece rimarrà inalterata al 42,9% per arrivare ad aumentare dello 0,2% nel 2010 – ora lo scandalo dei tagli alla sicurezza. Già il tentativo di introdurre la norma blocca processi (o salva premier), per la gioia di ladri, stupratori e imbroglioni, aveva fatto capire che la destra non aveva alcuna intenzione di dare delle risposte alle paure dei cittadini. Paure che, è bene ricordarlo, sono state fomentate e cavalcate dalla stessa attuale maggioranza. A dire di no ai tagli targati Tremonti sono state proprio le forze dell’ordine. Una grande manifestazione di protesta organizzata unitariamente da tutte le sigle …

Dichiarazione di voto dell’On. Gianclaudio Bressa, vice presidente del gruppo Pd, sul “decreto sicurezza”

Signor Presidente, siamo giunti al voto sul “decreto sicurezza”: un voto di fiducia. Dobbiamo riflettere sul fatto che questa settimana due saranno le fiducie: dopo il blitz fuori da ogni regola sul “lodo Alfano”, avremo due fiducie su provvedimenti delicati come la manovra economica triennale e il “pacchetto sicurezza”. Dobbiamo riflettere, perché questo non è più un esproprio del Parlamento, ma una bestemmia contro il Parlamento, umiliato e svuotato delle sue funzioni costituzionali. Con riferimento al merito del provvedimento, il decreto-legge in esame nasce per garantire maggiore sicurezza ai cittadini: per garantire maggiore sicurezza a Silvio Berlusconi, però, lo avete modificato strada facendo, prevedendo di bloccare centomila processi per impedirne uno. Peccato, però, che questa vostra invenzione abbia effetti collaterali grotteschi: a causa delle due nuove norme votate dal Senato, tre ragazzini che in gita scolastica cedono un grammo di droga a un loro coetaneo vanno processati subito, mentre per chi ha violentato una donna, per chi ha rapito un bambino o rapinato un appartamento, per chi ha truffato migliaia di risparmiatori il processo può …