Da Repubblica.it
Il commissario europeo aveva denunciato le violenze della polizia nei campi rom
Il ministro: “Falsità clamorose, presenti casi concreti se ci riesce”
Critiche per l’atteggiamento troppo morbido verso i reati razzisti
No alle misure d’emergenza: “Indicano l’incapacità di risolvere il problema”
STRASBURGO – “Respingo con indignazione le accuse del commissario europeo che ha parlato di raid violenti della polizia. E’ una falsità clamorosa. La polizia non ha mai fatto simili azioni”. Secca replica del ministro dell’Interno Roberto Maroni alle accuse contenute nel rapporto del commissario europeo per i diritti umani Thomas Hammarberg. “Il commissario, se ci riesce – ha aggiunto Maroni – presenti casi concreti e documentati”.
Tensione in aula. La seduta è stata molto “calda” e non sono mancati battibecchi fra i deputati. L’intervento del ministro dell’Interno è stato più volte interrotto dalle proteste dell’opposizione che ha dato del “fascista” a Maroni. Marco Minniti, ministro dell’Interno ombra del Pd ha ammonito la maggioranza: “Voi ci state isolando dall’Europa. Ci criticano, ci censurano ma noi andiamo avanti con un riflesso autistico, come se tutto quello che viene fatto fosse sempre giusto. Ma senza Europa – ha aggiunto – non si va da nessuna parte.Voi non conoscete l’equilibrio tra integrazione e sicurezza. Per questo mandate un messaggio sbagliato”.
La nota del Viminale. Prima dell’intervento di Maroni in aula il Viminale, attraverso una nota, ha fatto sapere che “il governo italiano ha già risposto al memorandum trasmesso dal Consiglio d’Europa fornendo tutti gli elementi che dimostrano ampiamente come le preoccupazioni espresse sul mancato rispetto dei diritti umani siano totalmente infondate. In particolare – prosegue la nota- desta sconcerto l’affermazione secondo cui le forze dell’ordine avrebbero condotto raid violenti contro gli insediamenti nomadi”.
Polizia violenta. Hammarberg si era detto “estremamente preoccupato” per tutte le aggressioni avvenute nei campi nomadi italiani e aveva denunciato l’atteggiamento della polizia: “Durante questi episodi di violenza non c’è stata un’effettiva protezione da parte delle forze dell’ordine che a loro volta hanno condotto raid violenti contro gli insediamenti di questi gruppi”. Pur riconoscendo gli sforzi delle autorità italiane il commissario ha sottolineato che al momento “sono stati fatti pochi progressi nell’effettiva protezione dei diritti umani dei Rom e dei Sinti.
Razzismo. L’Italia, secondo il commissario, ha un atteggiamento troppo morbido nei confronti del razzismo. “Devono essere reintrodotte pene più severe per reati legati al razzismo e rafforzate le norme contro le discriminazioni”. E ha ammonito la classe politica: “L’approvazione, diretta o indiretta, di questi atti da parte di certe forze politiche, singoli politici e da parte di alcuni organi di informazione è particolarmente preoccupante”.
No alle misure di emergenza. Nel rapporto, che è stato reso noto oggi, si sottolinea come il ripetuto ricorso a misure legislative d’emergenza “per affrontare i problemi legati all’immigrazione sembra indicare un’incapacità di affrontare un fenomeno non nuovo e che “la decisione di rendere la presenza illegale in Italia un’aggravante nel caso in cui la persona commetta un reato, potrebbe sollevare serie questioni di proporzionalità e di discriminazione”. Sotto accusa anche la possibilità, contenuta all’interno delle nuove norme sulla sicurezza, di espellere cittadini comunitari sulla base di motivazioni di pubblica sicurezza. Secondo il commissario queste leggi “pongono seri dubbi di compatibilità con la Convenzione dei diritti umani”, su cui si basano le sentenze della Corte di Strasburgo. Una situazione ancor più grave se si pensa che l’Italia nel dicembre 2005 aveva già subito una condanna da parte del Comitato europeo per i diritti sociali. Il nostro Paese in seguito si era impegnato a portare in linea con gli standard prescritti dal Consiglio d’Europa, la situazione dei Rom, in particolare sul fronte abitativo.
Casilino, condizioni inaccettabili. Ma secondo Hammerberg non è stato così. Durante la sua ispezione il commissario ha visitato alcuni insediamenti e ha definito “inaccettabili” le condizioni del campo nomadi Casilino 900 di Roma, esistente da quarant’anni e definito semiregolare ma dove però “la situazione è rimasta sostanzialmente invariata negli ultimi tre anni”. Positiva invece la situazione a Pescara dove “le autorità locali hanno saputo rispondere al problema della casa”. Il documento si chiude chiedendo un’attenzione speciale alla “protezione dei diritti umani dei bambini Rom e Sinti, come stabilito, in particolare, dalla Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti dei bambini”.
(29 luglio 2008)