L’ epidurale per il parto indolore e la vaccinazione per le ragazzine tra gli 11 e i 12 anni contro il papilloma virus, responsabile del tumore all’ utero, non saranno più gratuite. Insieme ad altre decine di prestazioni sanitarie sono state tolte dai Livelli essenziali di assistenza (i Lea) cioè quelle attività che le Regioni sono obbligate ad erogare ai cittadini senza farli pagare. Al governo mancano i soldi per rimborsarle: le amministrazioni locali sono libere di assicurarle comunque, ma a proprie spese. In poche ce la faranno. «Non c’ è copertura finanziaria per i nuovi Lea, siamo scoperti di 800 milioni e abbiamo dovuto ritirarli», dice il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio commentando la revoca del decreto del presidente del consiglio con cui il 23 aprile il governo Prodi aveva appunto ampliato i Lea. «Il Governo ci dirà cosa intende fare – attacca Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni – rispetto ad alcune scelte attese e fortemente innovative contenute nel provvedimento revocato, quali ad esempio: il vaccino contro il papilloma, il parto indolore, le cure odontoiatriche agli indigenti, il riconoscimento di altre 109 malattie rare, l’ ampliamento dell’ assistenza protesica con l’ introduzione di nuovi ausili informatici e di comunicazione, il rafforzamento dell’ assistenza domiciliare». Errani vede un futuro nero per la sanità: «Che per i nuovi Lea andasse verificata la compatibilità finanziaria lo avevamo detto anche noi, in sede di approvazione. La recente scelta del governo di revocare il decreto del presidente del Consiglio che li ampliava e la contemporanea proposta di drastica riduzione unilaterale del Fondo sanitario nazionale a partire dal 2010 rende ora alquanto preoccupante la situazione». Fazio assicura che entro la fine dell’ estate verrà preparata una nuova versione dei Lea, più leggera e dunque economicamente meno impegnativa. «Abbiamo dovuto ritirare il provvedimento – dice – perché non c’ era la bollinatura della Corte dei Conti, visto che mancavano 800 milioni per finanziarlo». Si sta lavorando per decidere cosa salvare, dovrebbero restare gratuiti i comunicatori vocali per i disabili e l’ assistenza per le malattie rare. «Si assumano la responsabilità di ciò che tolgono ai cittadini», commenta l’ ex ministro della Salute Livia Turco che aveva firmato il provvedimento ora annullato: «la revoca è gravissima e c’ è una sola spiegazione. Sta nei tagli a partire dal 2010. Infatti quei Lea richiedono risorse che il Governo non solo non aggiunge, ma taglia».
24 luglio 2008 La Repubblica
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