“La commissione Cultura della Camera ha approvato a maggioranza il parere alla manovra finanziaria pur mettendo in discussione il merito di molte proposte del governo e confermando la validità delle osservazioni espresse dal Pd nel corso del dibattito parlamentare”. Lo rende noto il capogruppo del Pd della VII Commissione di Montecitorio, Manuela Ghizzoni, al termine della seduta che ha approvato a maggioranza il parere sul decreto economico.
“Le condizioni che la commissione ha posto al Governo come irrinunciabili per l’espressione del parere favorevole – prosegue la deputata del Pd – contrastano con l’indirizzo della manovra finanziaria e, per la prima volta, prendono atto dei drastici tagli al mondo della cultura italiana, dalla scuola, alle università, alla ricerca”.
“Sembra quasi – aggiunge – che i deputati di maggioranza con l’introduzione di ben 9 condizioni e 18 punti si siano voluti lavare la coscienza perché consapevoli di votare un provvedimento dannoso per il Paese. Nel merito, hanno ribadito il rischio che la tanto sbandierata noma sui libri di testo online possa avere effetti negativi sulla qualità dei processi formativi e venir meno all’intento di sgravare dai bilanci familiari il costo dei libri. Così come si sono accorti di come sia improprio inserire la possibilità di trasformare le università in fondazioni nel decreto fiscale tanto che hanno proposto di trasferire la materia ad un regolamento apposito. E hanno anche criticato il taglio al fondo ordinario dell’università, e quello del personale amministrativo scolastico (il personale Ata), il blocco del turnover per il reclutamento dei ricercatori. Per quanto riguarda la scuola la maggioranza ha snocciolato ben 11 punti correttivi della norma che il governo ha introdotto per riformare la scuola, a fronte di tagli di risorse e posti di lavoro assolutamente insopportabili per il sistema scolastico. Fortissima è stata la critica dell’intervento sull’editoria soprattutto per quanto riguarda la riduzione dei contributi diretti al settore”.
“Insomma – conclude – nella maggioranza sono sempre in più a tapparsi il naso prima di votare i provvedimenti del governo. Per pulirsi veramente la coscienza la maggioranza potrebbe sottoscrivere e votare i nostro emendamenti correttivi per scongiurare la cura da cavallo che Tremonti, con la complicità della Gelmini, vuole imporre al sistema scolastico e universitario italiano”.
Roma, 9 luglio 2008
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