Le richieste del PD sono state illustrate dal ministro dell’Economia del Governo ombra, Pierluigi Bersani, e dal consigliere economico, Stefano Fassina.
“Di fronte ai dati sulle condizioni economiche delle famiglie – dice il PD – sull’andamento della finanza pubblica e sulle previsioni macroeconomiche chiediamo al Governo (anche formalmente, attraverso la risoluzione per l’approvazione del DPEF) di: portare l’inflazione programmata ad un livello sostanzialmente coerente con il mandato della BCE; ridurre la pressione fiscale nei confronti dei percettori di redditi di lavoro e di pensione attraverso l’innalzamento delle detrazioni dall’imposta sul reddito delle persone fisiche o un assegno o maggiorazione della pensione per i contribuenti incapienti (in alternativa all’elemosina attraverso la carta per la spesa, che dato le risorse per essa previste -200 milioni di euro solo per il 2008 equivarrebbe a poco più di due euro al mese per i pensionati al di sotto di mille euro di pensione).
Innalzare le detrazioni fiscali sui redditi da lavoro e da pensione per un importo medio di 250 euro, vorrebbe dire compensare un punto di inflazione per un reddito di 25.000 euro all’anno; introdurre una detrazione fiscale ad hoc per le mamme lavoratrici al fine di contribuire alla copertura dei costi connessi alla cura dei figli; introdurre, a valere sulla quota a carico dei lavoratori e senza riflessi sui diritti pensionistici, un incentivo contributivo automatico sulla parte di retribuzione legata alla produttività; abolire la commissione di massimo scoperto e applicare la disciplina sulla portabilità dei mutui, unica condizione per ridurre davvero le rate mensili.
Gli oneri degli interventi proposti sono valutati in circa 5 miliardi di euro all’anno. Per finanziare gli interventi proposti chiediamo al Governo di: rivedere il quadro tendenziale di finanza pubblica al fine di stimare in termini realistici l’indebitamento delle pubbliche amministrazioni per il 2008 e gli anni successivi; introdurre immediatamente misure di correzione delle uscite per consumi intermedi dello Stato, attraverso un pieno mandato alla Consip per la centralizzazione degli acquisti, e tagliare immediatamente metà della spesa in consulenze; reintrodurre le principali misure di contrasto all’evasione, al lavoro nero e al riciclaggio di denaro ed eliminare la norma (art. 83, c. 18, DL 112) che prevede la sostanziale eliminazione delle sanzioni per le violazioni fiscali constatate dalla Guardia di Finanza”.