Decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93 “Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie”. Nota a cura del Comitato economia e finanza del PD
Il decreto non risolve il problema della crisi del potere di acquisto in Italia Le misure contenute nel decreto-legge 93 sono deludenti perché determinano effetti marginali sulla distribuzione del reddito e sulla crescita lasciando sullo sfondo le vere priorità: il livello troppo basso dei salari e l’aumento dei prezzi. Le famiglie italiane sono molto indebitate e si assiste ad una situazione nuova per il nostro paese, sconosciuta fino a 15 anni fa: secondo l’ultimo rapporto ISTAT la cultura del risparmio è stata minata – il 66,1 per cento delle famiglie non riesce più a risparmiare -; circa il 15 per cento delle famiglie italiane non riesce ad arrivare a fine mese e deve ricorrere all’indebitamento; circa il 30 per cento dei nuclei familiari non riesce ad affrontare una spesa imprevista di 600 euro. Sempre il rapporto Istat 2007 segnala che il reddito dei cittadini italiani è crollato del 13 per cento rispetto ai paesi dell’Unione europea. In pratica in Italia si vive con “salari greci e prezzi tedeschi”. Sono gli anziani soli a percepire i …