«Norma incostituzionale, ecco perché», di Vittorio Grevi
I due emendamenti Berselli- Vizzini, approvati dal Senato, in sede di conversione del decreto legge sulla «sicurezza pubblica», imboccano una strada gravida di conseguenze di assai dubbia legittimità costituzionale, sul piano dei rapporti tra potere politico e giustizia. Anche se il problema riguarda specialmente il secondo dei due emendamenti. Il primo di essi, infatti, si limita a prescrivere una sorta di corsia privilegiata, soprattutto per i processi concernenti i reati di maggiore allarme sociale, ovvero con imputati detenuti, stabilendo che il giudice debba assegnare loro «precedenza assoluta». Sicché, in sostanza, tutto si risolve in una prescrizione di tipo organizzativo, ispirata al buon senso, e del resto già dettata in situazioni analoghe. L’altro emendamento, invece, impone una sospensione obbligatoria per legge, della durata di un anno, rispetto a tutti i processi (purché relativi a fatti commessi fino al 30 giugno 2002) già pervenuti alla fase dell’udienza preliminare o del dibattimento, con la sola eccezione di quelli per i quali è prevista la suddetta regola della priorità di trattazione. E’ proprio questo meccanismo di sospensione automatica dei …