Giorno: 8 Giugno 2008

“L’impatto ambientale non c’è più”, di Vittorio Emiliani

Vi proponiamo un interessante  articolo di Vittorio Emiliani che inizia con il pessimo debutto della Ministra Prestigiacomo e conclude con le altrettante contradditorie dichiarazioni del Ministro Bondi in Commissione Cultura   Due bei debutti per il neo-ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo: a livello internazionale è andata a chiedere a nome dell’Italia una riduzione dei parametri fissati a Kyoto contro le emissioni di gas serra, ritenendoli troppo alti per noi; a livello interno ha cancellato per decreto la commissione tecnica per la valutazione dell’impatto ambientale (Via) composta da elementi capaci e quindi «scomodi». Tale cancellazione ha più di un risvolto inquietante. Intanto essa è stata infilata nel decreto legge sui rifiuti, pur essendo materia “assolutamente estranea ai contenuti e ai motivi di necessità e di urgenza che hanno portato alla redazione del decreto legge sui rifiuti” (l’osservazione critica, assai pertinente, è dell’ufficio legislativo del Wwf). Inoltre l’azzeramento tecnico-scientifico è stato motivato, tragicomicamente, col “contenimento della spesa pubblica” poiché riduce da 60 a 50 i componenti della detta commissione tutta da rinominare nei prossimi tre mesi dai nuovi ministri …

“Nucleare sicuro e pulito. Ma ci possiamo credere?” di Pietro Greco

  Mentre il Ministro dello Sviluppo Scajola avverte che il governo italiano non tornerà indietro sulla scelta dell’atomo e la collega Prestigiacomo, Ministra dell’Ambiente, gli fa eco minimizzando l’incidente della centrale slovena, noi proviamo a farci un’idea anche leggendo l’articolo di Pietro Greco.   Non abbiamo corso, in nessun istante, alcun rischio Chernobyl, mercoledì sera in seguito all’incidente registrato presso la centrale nucleare di Krsko, in Slovenia. Né oggi, dopo aver saggiato le capacità di pronto allerta dell’intera Europa, abbiamo alcun motivo realmente nuovo per modificare il nostro giudizio, negativo o positivo che sia, sul rilancio del nucleare civile in Italia. Sono queste, in sintesi, le due valutazioni che possiamo fare a un giorno di distanza dall’allarme lanciato dall’Ecurie (European community urgent radiological information exchange), il sistema di «early warning» che la Ue si è data con la Svizzera e la Croazia) per scambiarsi le informazioni necessarie ad affrontare un’eventuale emergenza nucleare nata in uno dei suoi 27 stati membri.Per portare degli argomenti a sostegno di queste due valutazioni possiamo provare a rispondere ad alcune …